Match analysis – “Barça 2” o meno, servirà l’Inter perfetta

All in one night“, tutto in una notte. Lo slogan lanciato dall’Inter alla vigilia di una delle partite più importanti della stagione, contro uno degli avversari più forti in assoluto. San Siro, ore 21: Inter-Barcellona, ultima gara del girone F della Champions League.

ESPERIMENTI E SCELTE OBBLIGATE, MA SENZA IL PALLONE D’ORO

È rimasto in Spagna Leo Messi, fresco vincitore del sesto pallone d’oro della sua carriera. “La Pulce” non mancava una convocazione in Champions da “integro” addirittura dal lontano 2011, addirittura otto anni. Lo stesso Valverde, in conferenza alla vigilia, ha annunciato che ci saranno diversi cambi di formazione. C’è un campionato da giocare, d’altronde, con Real Sociedad e Clasico nel giro di una settimana, e il primo posto nel girone è già archiviato. Premesso ciò, servirà comunque la miglior versione possibile dell’Inter, nonostante gli infortuni (tanti) che hanno falcidiato la rosa di Antonio Conte.

Le formazioni – Scelte obbligate per i nerazzurri per quanto riguarda l’undici iniziale: tra acciaccati e indisponibili, Conte potrà infatti contare su poco più di una formazione titolare, con i soli Politano ed Esposito da poter utilizzare a partita in corso come cambi offensivi. Godin guiderà la difesa con De Vrij e Skriniar, mentre in mezzo agiranno Brozovic, Borja Valero e Vecino. In dubbio Candreva per la fascia destra, scalpita D’Ambrosio, mentre a sinistra dovrebbe essere confermato Biraghi dopo l’ennesima defezione di Asamoah. Davanti, neanche a dirlo, Lautaro e Lukaku, chiamati a una rewind della trasferta di Praga. Più difficile, invece, ipotizzare l’undici dei blaugrana. In porta potrebbe andare Neto, con il solo Umtiti dei “grandi” nei quattro di difesa. In mezzo al campo ci saranno certamente Rakitic e Vidal, mentre in attacco Suarez potrebbe partire dalla panchina in favore di Ansu Fati.

Il campo – Servirà la miglior versione dell’Inter di Antonio Conte, per avere la meglio stasera. Il Barcellona è sì già qualificata e senza alcuni dei suoi fenomeni, ma non per questo scenderà in campo a San Siro per perdere. “Sappiamo in che situazioni possiamo fargli male” ha detto ieri il tecnico nerazzurro in conferenza stampa, e sarà fondamentale farlo. Contro la Roma, venerdì, l’Inter ha sciupato almeno tre palle gol nitide, cosa che non potrà permettersi al cospetto del Barça. La giovane ed “inesperta” difesa catalana dovrà essere messa costantemente sotto pressione, così da poter sperare di mettersi in una condizione di vantaggio sia di risultato che, soprattutto, psicologico. Solidità in difesa e concretezza davanti, non sembrano esserci troppe altre chiavi di lettura per la gara di questa sera.

L’ultimo sforzo – Checché se ne dica, il rimpianto maggiore è legato non al pareggio interno con lo Slavia, ma alla sconfitta in rimonta di Dortmund. Il passato è passato, “ciò che poteva essere ma non è stato” non ha più importanza. Servirà l’ultimo sforzo, gli ultimi metri da scalare della montagna del girone F. Poi Fiorentina, Genoa e sosta. Una sosta sacra, per il periodo, benedetta per il momento. Conte potrà recuperare alcuni suoi effettivi, Marotta potrà regalargliene altri dal mercato. Ma stasera serve l’ultimo sforzo, una notte da Inter da vivere al massimo per novanta minuti. Dai 72.000 di San Siro alle centinaia di migliaia che la vedranno in televisione. Tutti insieme, dalla stessa parte, per l’ultimo passo.

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