Si legge sulle pagine della GdS di oggi come, per l’Inter, l’amarezza dell’esclusione dagli ottavi di UCL debba essere un motivo di riflessione. Rosa corta, infortuni e non solo, i nerazzurri hanno mancato gli ottavi per ovvie ragioni, tra le prime è mancato quel passo in più.
L’imperativo è ripartire immediatamente. Ripartire da una sconfitta dovuta prima di tutto ad errori passati, ma anche dal castigo di una squadra di livello altissimo. Lo spiegano i cambi di ieri, i diamanti blaugrana che hanno surclassato i guerrieri, seppur di grande cuore, di Conte. Politano, Lazaro ed Esposito, seppur combattivi ed affamati di dimostrare il proprio valore, affiancati a De Jong, Fati e Suarez, poco possono competere. Non è infatti la voglia che manca e nemmeno la grinta. Ciò che manca all’Inter di Conte è un po’ di qualità, un giocatore di esperienza e già pronto e infine, una rosa che dia respiro ai grandi, ma che possa mantenere lo standard alto imposto fino ad ora. Sulla Rosea possiamo leggere come con un furore spietato, questo venga fatto pesare ad una squadra in crescita. Uscire così fa male, ma a certi livelli si paga l’inesperienza e, se l’asticella è troppo alta, non si può pretendere di superare gli ostacoli più difficili. Si poteva fare meglio? Sì. Servono rinforzi? Sì. Risposte ovvie a domande che inevitabilmente si deve porgere la società così come la dirigenza. Serva di lezione, per arrivare ancora più concentrati alla sosta, magari in testa, magari ancora più conviti, anche se decimati. L’Europa League è una nuova avventura, faticosa che porterà via attenzione e forze, ma il calcio è fatto anche di questo. Un’altra opportunità per i nerazzurri, che uniti, potranno dimostrare di essere sulla strada giusta, anche se ancora molto in salita.
This post was last modified on 11 Dicembre 2019 - 16:30