Samir Handanovic è stato intervistato ai microfoni di SkySport. Ecco l’intervista completa del capitano nerazzurro.
INTERVISTA HANDANOVIC, LE PAROLE DEL PORTIERE
“Sono orgoglioso di essere capitano dell’Inter. Cerco di rispettare questo ruolo a modo mio, in campo e fuori. Questo è un gruppo che mi rende orgoglioso, con il quale abbiamo iniziato a lavorare in Cina circa sei mesi fa, con una nuova filosofia portata da Conte. Si vedono passi in avanti, siamo migliorati in tante cose e abbiamo ancora ampi margini di crescita. Vedo molta disponibilità, pensiamo come un’unica cosa ed è importante”.
“A cosa può ambire questa Inter? Noi abbiamo il dovere, la voglia e l’ambizione di vincere. Poi però ci sono tante cose che passano in mezzo. La società sta facendo passi in avanti e il nostro percorso di crescita è evidente. Basilare avere una causa comune. Il rispetto dei compagni lo si guadagna solo in campo, non per forza si deve essere amici per andare d’accordo. L’importante è andare d’accordo in campo e rispettarsi lì dentro”.
“Conte? Penso di aver capito il perché riesca a fare sempre un grande lavoro ovunque vada. Lui per prima cosa si aspetta tanto da se stesso, prima che dagli altri. E lo si vede quotidianamente in campo. E poi a lui interessa solo il rettangolo di gioco, null’altro, nemmeno i giornali. E valuta il sacrificio di tutti”.
“La gara cruciale del 2019? Ne scelgo una, da rivivere e da dimenticare: la gara di Dortmund, che ci ha dato consapevolezza ma ha anche portato alla luce dei difetti. E lì si è capito che bisogna ancora lavorare. Stesso discorso per Barcellona. Il gruppo di Champions ci ha dato consapevolezza, ma ha lasciato anche una ferita aperta e tanta rabbia”.
“Il momento personale? Cerco sempre di migliorarmi, di rivedermi e di lavorare. Non mi cambia tanto il passare degli anni e non ho grossi rimpianti, magari rimproveri. Posso essere solo orgoglioso di ciò che mi hanno insegnato i genitori, di quello che mi hanno trasmesso come valori di etica e di lavoro. E io, con mia moglie, provo a fare altrettanto con i miei figli”.
“Lukaku e Lautaro? Mi aspettavo proprio di vederli così. E adesso aspettiamo anche Alexis Sanchez, un altro giocatore importante che ci è mancato”.
“Sarò soddisfatto solo se avremo dato tutto come squadra. Scudetto? Volete tutti che noi pronunciamo questa parola. È facile parlarne, ma poi bisogna da vedere cosa c’è dietro. Noi dobbiamo lavorare tanto e sacrificarci più degli altri. Siamo work in progress, come dicono in Inghilterra. Basta questo e chiudo qua”.