Di sicuro non avrà il fascino della Champions League, ma l’Europa League che l’Inter si appresta a giocare resta una competizione di tutto rispetto. Seconda competizione continentale per prestigio, nasce con il nome di Coppa delle Fiere nel 1955; nel 1971 diventa Coppa UEFA e solo nel 2009 diventa la UEFA Europa League come oggi la conosciamo.
I nerazzurri inizieranno la propria avventura in Bulgaria, il 20 febbraio contro il Ludogorets per i sedicesimi di finale. Guai a bistrattare questa coppa… ecco delle buone ragioni per provare ad arrivare fino in fondo.
L’Inter è l’Inter: la gloria, la storia e i trofei… ma la realtà dei fatti è che questi trofei non si vedono dal 2011, quando Eto’o e compagni alzarono al cielo la Coppa Italia dopo aver battuto per 3-1 in finale il Palermo. Ora ogni occasione è buona per tornare a vincere e la squadra ha il dovere di provarci. Tralasciando la situazione (buona) in campionato, l’Europa League deve trasformarsi in una ragione di vita o di morte per regalare ai tifosi un trofeo che aspettano da tanto, troppo tempo.
L’Inter ha vinto 3 volte la Coppa UEFA (edizioni 1990/91, 1993/94 e 1997/98), come Juventus, Liverpool e Atletico Madrid, con solo il Siviglia in grado di fare meglio con 5 successi. Non è una competizione qualsiasi per la Milano nerazzurra, ma l’ultima notte da ricordare inizia a essere molto lontana… Zamorano, Zanetti e Ronaldo. L’Inter di Luigi Simoni schianta la Lazio 3-0 al Parco dei Principi di Parigi e si aggiudica il trofeo. 22 anni dopo l’Inter di Antonio Conte raggiungerà la finale di Danzica? È quello che tutti ci auguriamo.
Siamo realisti: tutte le partecipanti di questa Europa League sono “battibili”. Chi dovrebbe far paura? Il Manchester United o l’Arsenal in declino? La Roma? L’Inter ha le carte in regola per giocarsela e vincere con tutti. Importantissimo sarà acquisire questa mentalità, questa fiducia nei propri mezzi per superare ogni ostacolo. Poi è vero, nel calcio può succedere di tutto, ma l’Inter è una vera big dell’Europa League 2019/20.
Dal 2010 a questa parte, l’Inter ha partecipato in cinque edizioni dell’Europa League. Risultati? Scarsi, quando non pessimi. Mai oltre gli ottavi di finale (eliminazioni per mani di Tottenham, Wolfsburg ed Eintracht Francoforte) e una volta addirittura fuori ai gironi (nel gruppo con Southampton, Sparta Praga e Hapoel Beer Sheva). Basta brutte figure in giro per l’Europa. Onoriamo questa competizione e lasciamo tutti a bocca aperta per una volta..
Seconda per prestigio, ma anche per montepremi (560 milioni totali in confronto ai 1,95 miliardi della Champions). Ma facciamo un conto: la partecipazione ai sedicesimi vale mezzo milione; il passaggio agli ottavi 1,1 mln; quello ai quarti 1,5 mln; quello alle semifinali 2,4 mln; quello alla finale 4,5 mln; il campione vince altri 4 mln. In tutto, i vincitori dell’Europa League si portano a casa 14 milioni. Non una cifra enorme, ma che comunque farebbe comodo alle casse nerazzurre. Se poi questi soldini non sono abbastanza, pensiamo al ranking UEFA: l’Inter si trova in 54^ posizione… Sveglia! È il momento di risalire la china.
This post was last modified on 2 Gennaio 2020 - 10:39