La Curva Nord non prende per niente bene il divieto, emesso dalla procura di Milano, di utilizzare tamburi e megafoni, nella partita, di questa sera, tra Inter e Atalanta.
La CN69 ha scritto un comunicato per opporsi agli abusi della procura. “Basta follie! Basta abusi!” sono solo alcune delle parole, del comunicato, in cui il cuore del tifo nerazzurro chiede spiegazioni sul divieto di un rito che non ha mai voluto nuocere. Oltre a questo, la Curva Nord esprime la sua volontà di protestare contro il divieto, attraverso 15′ di silenzio. Il tutto senza creare ulteriori polemiche, visto che, nel match di questa sera, servirà tutto l’aiuto possibile, da parte del tifo interista.
Ecco il testo del comunicato:
“Ancora una volta siamo vittime di come la folle applicazione di norme liberticide senza senso stiano uccidendo la libertà d’espressione negli stadi.
Dopo un Inter-Genoa in cui sono stati risparmiati addirittura gli abituali sfottò come forma di rispetto per il gesto della Brigata Speloncia verso il nostro Dede prima dell’incontro, qualcuno ha ritenuto di vietare megafoni e tamburi per l’incontro con l’Atalanta. Motivo? Utilizzo inappropriato dell’impianto audio!!!
Premesso che un utilizzo inappropriato dell’impianto audio non dovrebbe aver a che vedere coi tamburi, la domanda è: quale utilizzo inappropriato sarebbe stato fatto? Niente cori di discriminazione territoriale, niente cori contro i neri, niente cori contro le donne, la Chiesa, i bambini, il Ponte Morandi, il Papa, il presidente, i gay, i giocatori o i dirigenti, quale cazzo di regola avremmo infranto?!? Dalla nostra società ci aspettiamo maggior attenzione per la tutela dei nostri diritti e che quantomeno ottenga notizia di quale violazione sarebbe stata compiuta onde evitarne il ripetersi in futuro. Non volendo credere che l’unica ragione del divieto sarebbero presunti cori contro alcuni organi di stampa e certi che se così fosse sarebbe tutto ancora più assurdo, in attesa di risposte che ci sentiamo certamente di meritare, oggi ci asterremo dal tifo per i primi 15 minuti.
Quindici minuti per invitare lo stadio e la società ad una riflessione su come certe norme inserite in “regolamento da stadio” e “codice etico” non siano altro che opportunità di sperimentazioni sulla pelle dei tifosi per estirparne l’anima più pura e appassionata, quella del tifo organizzato. La nostra protesta è un invito anche alle istituzioni del calcio e della politica perché rivedano quantomeno “i modi” per l’applicazione di norme la cui discrezionalità stravolge la normale fruizione degli impianti e consente la letterale persecuzione di chi “non piace” alla polizia anche quando non vengono compiute reali violazioni” – si legge sul sito della nord. RISPETTO PER I TIFOSI, BASTA ABUSI !!!“”.
This post was last modified on 11 Gennaio 2020 - 14:26