Dall’arrivo di Conte di cose in casa nerazzurra ne sono cambiate e molte ancora ne cambieranno. Un nuovo passo, una nuova filosofia di gioco, un rinnovato spirito ma soprattutto una nuova mentalità come quella che sta permettendo a Borja Valero di vivere in nerazzurro una seconda giovinezza.
A inizio anno nessuno ci avrebbe scommesso un euro: uno tra Sensi e Barella in panchina e Borja Valero titolare a centrocampo. Forse nemmeno lo stesso spagnolo ci sembrava credere ad inizio stagione eppure ad oggi Valero è riuscito a far ricredere tutti, società compresa. Non era scontato infatti che il trentacinquenne, da sempre rappresentante di quel calcio lento ricco di tocchi e pensato, potesse essere una pedina fondamentale nell’Inter tutta corsa e fisicità di Conte.
Complice anche gli infortuni dei due nuovi arrivati e di Gagliardini, il Sindaco si è messo alla prova superando ogni aspettativa. Tackle, grinta e condizioni fisiche impeccabili sono diventati il nuovo mantra del centrocampista al punto di diventare una delle pedine fondamentali nel gioco di Conte. Sembrano sempre più lontani i fischi di San Siro che lasciano spazio agli applausi di un trentacinquenne che per amore della maglia e per amore di questo sport si è reinventato rimettendosi in gioco.
Molto di questo merito però senza ombra di dubbio va a Conte, che già qualche anno fa era riuscito anche con Fabregas in un’impresa simile. La nuova mentalità si vede tutta e ognuno di noi in fondo spera che Borja Valero diventi il nuovo apostolo di questa filosofia.
This post was last modified on 15 Gennaio 2020 - 21:46