Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex portiere dell’Inter Ballotta si è espresso in merito al ruolo del dodicesimo e di Handanovic, fuori per un’infrazione al dito.
Ballotta, in carriera è stato secondo e terzo portiere ma ma anche titolare. Ci racconta le caratteristiche del dodicesimo?
“Ruolo delicato, non tutti possono ricoprirlo, specie in una grande. Non sai mai quando ti capiterà di giocare, ma devi essere pronto sempre. Devi avere esperienza, devi essere forte mentalmente, devi farti rispettare in spogliatoio. E serve gestire la tensione: se commetti un errore, sei schedato per sempre”.
Meglio l’alternanza e i ballottaggi, come nel caso di alcuni club, oppure una gerarchia chiara?
“L’ideale per me è avere un po’ di competizione. Concedere al secondo anche solo di giocare in Coppa Italia, per tenerne alte le motivazioni. Io ad esempio in certi anni sapevo che avrei giocato in quelle partite lì, avevo interesse a farmi vedere e infatti ho vinto tre coppe. Poi, certo, dipende da quanta tranquillità ti dà”.
Handanovic giocava sempre all’Inter prima dell’infortunio
“Samir è arrivato a un livello di sicurezza totale, sembra che possa giocare “con la sigaretta in bocca”. Ed è determinante da anni. Per le grandi il portiere bravo è quello costante e lui è l’ideale per l’Inter, ma lo sarebbe per ogni big europea”.
This post was last modified on 4 Febbraio 2020 - 14:43