A meno due dal Derby Moratti regala ricordi unici: dal suo primo derby, a quello più bello, passando per aneddoti irripetibili che fanno parte della storia della stracittadina di Milano.
Il Corriere della Sera pubblica un’anticipazione dell’intervista a Massimo Moratti, ex patrono nerazzurro.
IL SUO PRIMO DERBY (14 aprile 1995)
«Eravamo sfavoriti, anche di molto. Entrando allo stadio incontrai Berlusconi e Galliani. Dissi, scherzando ma neanche troppo, di andarci piano. Ridevano sereni“. Poi ricorda il discorso dell’allenatore Ottavio Bianchi: “Impostò il suo discorso sulla differenza tra le due squadre. Voi, disse ai nostri, siete quelli seri, perbene, umili. Tra voi e loro c’è di mezzo l’oceano, c’è di mezzo la volta celeste. Insomma il derby di Milano non possono mica vincerlo quelli lì». Il risultato diede ragione ai nerazzurri che si imposero per 3-1 grazie ai gol di Seno, Jonk e Berti.
L’imprenditore italiano ricorda il grande trasporto con cui Berti viveva l’attesa del Derby: “Come lui nessuno mai. Berti era in trance, ogni funzione vitale era sintonizzata sul derby”. Poi parla di un’altro grande attaccante della sua prima era da presidente: «Nordahl mi faceva paura: era tipo Barbablù. Arrivavo in tribuna, e quando vedevo quella figura enorme in mezzo al campo rabbrividivo: ero terrorizzato».
IL DERBY PREFERITO
“Quello del 1960 vinto 1-0. Herrera si inventò questa mossa vincente che a qualcuno parve l’ennesima follia del Mago: inserire l’ala tornante Bicicli in marcatura su Sani: alla fine Siani era talmente asfissiato da alzare di peso Bicicli e lanciarlo in aria».
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