Ecco l’intervista di Beppe Bergomi per il Corriere Della Sera.
Derby
Le parole dell’ex capitano nerazzurro: “La settimana prima è fatta di emozioni intense. Ma entrando in campo il giorno a partita hai la sensazione di essere in un ambiente sicuro. È un piacere giocare queste partite a San Siro. Ho giocato 44 derby: 13 vinti, 13 persi e gli altri pareggiati. I due derby più significativi son stati sicuramente quello del 1981 dove segnai il mio primo gol da professionista ed eliminammo il Milan dalla Coppa Italia. L’altro dopo vinto con un gol di Serena su mio cross, è stato bello perché eravamo stati appena eliminati in maniera assurda dal Bayern Monaco in Coppa Uefa. Un capitano deve dare giuste raccomandazioni che nascono dal rispetto dello stemma che si porta sul petto e dalla incapacità di accettare mentalmente una sconfitta. La peggiore sconfitta? Al primo anno di Sacchi al Milan, non riuscimmo ad uscire dalla nostra metà campo“.
Avversari e presidenti nei derby
“L’avversario più tosto fu sicuramente Van Basten. Maldini però incarnava in pieno l’essenza del derby, come chi lo vive dalle giovanili e poi scende in campo per non perderlo. Una volta l’arbitro ha fischiato punizione per noi, faccio per batterlo velocemente e lui mi entra in scivolata sulla mano. Dopo ci siamo guardati e messi a ridere. Moratti per togliere pressione al suo primo derby ci disse: “Ricordate che il primo avversario è la Juve“. Vincemmo la partita. Non è spocchia, c’è questa rivalità dal 1960. Trapattoni era sicuramente l’allenatore che più di tutti trasmetteva la giusta grinta“.
Uomini derby e scaramanzia
“Gli uomini di questo derby saranno Lukaku per l’Inter e Ibra per il Milan. I rossoneri inoltre partono sfavoriti e non hanno nulla da perdere, l’Inter invece si sta giocando lo scudetto. La mia una scaramanzia pre derby riguardava la barba: se vincevo la domenica, dopo non la tagliavo. Son tre punti diversi dagli altri, danno una grande spinta e morale. Se perdevo un derby la notte non dormivo, in caso di vittoria invece era grande festa. Se uno guarda la classifica dice che lo vince l’Inter ma è una gara a sé, sempre da tripla“.