Fino al 50′ il Milan era in un sogno, l’Inter in un incubo. All’intervallo miliardi di riflessioni sui numeri, sui moduli, sulle strategie. Poi un colpo da biliardo di Marcelo Brozovic ti dimostra l’importanza della psicologia.
COME È CAMBIATA LA PARTITA CON IL COLPO DA BILIARDO
Alla fine il derby di Milano, l’ha svoltato un colpo strepitoso di Marcelo Brozovic che in quel momento “Pensa solo a colpirla bene” come dice Lele Adani in cronaca. L’importanza di aver messo tutta la concentrazione nel mettere una palla in buca volando da terra e calciando col sinistro. Lì è cambiata la partita.
Era il 51′ e non c’era stato nessun cambio tattico, nessun cambio di uomini, nessuna delle tante cose ipotizzate ed elevate a verità nell’intervallo. All’improvviso, nel frammento di un tiro al volo, ti accorgi che la verità è che quel gol così, in uno stadio così, con un gruppo così vale più dei numeri e degli stessi interpreti. Dopo quel gol l’Inter ha preso coraggio, lo spirito nerazzurro di San Siro è entrato in una bolla ed è iniziata un’altra partita. In 3 minuti è arrivato il pareggio di Matias Vecino che è il calciatore emblema di questo “effetto psicologia”, il Milan ha perso i punti di riferimento, l’Inter sembrava messa meglio in campo.
Ma in realtà non era cambiata niente, o meglio, era cambiata solo l’inerzia psicologica della gara e l’effetto parla chiaro: l’Inter ribalta il risultato con un 4-2 che è già una delle pagine più emozionanti nella storia dei derby.