Il presidente del Brescia Massimo Cellino sul caos calendari: “Mi è stato detto che non potevamo trasmettere Juve-Inter a porte chiuse”.
Continuano le polemiche per i rinvii dovuti al coronavirus: a tenere banco è soprattutto il big match tra Juventus e Inter, sul quale il presidente del Brescia Massimo Cellino si è espresso con i soliti toni chiari.
Ai microfoni di Gr Parlamento, il patron delle Rondinelle ha svelato i retroscena delle scelte operate fin qui:
“Ad oggi l’unica soluzione per andare avanti è giocare a porte chiuse. Ho cercato di limitare i danni ma la frittata era stata fatta. Era stato deciso di giocare a porte chiuse e invece, dieci ore prima, tutte le partite sono state annullate. Ma il problema era solo Juve-Inter. Quello che mi mortifica è che ci sono 20 società e non due; se si continua a lavorare per due società il problema è serissimo. Mi è stato detto che non potevamo trasmettere Juve-Inter a porte chiuse a livello mondiale perché avremmo dato il messaggio che l’Italia ha un problema. Ma se il problema c’è, è inutile nasconderlo, se non c’è che si giochi a porte aperte”.
Secondo quanto riferito da Cellino il presidente bianconero avrebbe accettato di giocare senza il proprio pubblico:
“Andrea Agnelli ha detto che era pronto a giocare domenica a porte chiuse. Il problema nasce da una visione distorta dell’Italia che si dava all’estero ma la gara di Europa League dell’Inter si era già giocata a porte chiuse. E questa è la soluzione di minor danno sperando che si trovi una soluzione al virus quanto prima. E’ brutto per entrambe le squadre giocare a porte chiuse ma è il male minore. Campionato falsato? Se non si gioca a porte chiuse rischia di esserlo”.
This post was last modified on 2 Marzo 2020 - 22:11