In tempi di Coronavirus il rischio è quello di cadere nella monotonia, ma Marco Materazzi ha voluto movimentare la giornata: “Volevo passare un po’ di tempo con tutti quanti: visto che dobbiamo stare in casa… state in casa!“. Il difensore campione del mondo 2006 ed eroe del Triplete dell’Inter è intervenuto in una live sul canale Instagram de La Gazzetta dello Sport.
Qual è la tua giornata tipo?
“Mi sveglio presto visto che sono l’addetto alla spesa in famiglia. Così ogni 2-3 giorni esco tutto bardato, perché bisogna prendere le giuste precauzioni. Una volta tornato a casa subito disinfettante. Perugia è spettrale, come tutt’Italia del resto. All’inizio tutti l’avevano presa sotto gamba, mentre ora la gente ha paura: il virus non fa prigionieri. C’è da stare molto attenti ed essere uniti come solo l’Italia sa fare. Non ci sono colori, fede… solo la bandiera italiana“.
Cosa ti manca di più?
“Lo sport, il calcio. Non faccio sport da quando è iniziata la quarantena: fare palestra in casa mi annoia. Faccio fatica senza i tre punti in palio. In questi giorni però abbiamo la famiglia, un bene prezioso che non ci farà male rivalutare. Purtroppo uno dei miei figli vive a Roma”.
Cosa ti è piaciuto di più e di meno in questi giorni?
“Di più, la volontà del popolo di Bergamo, che sta vivendo un momento molto difficile: sento spesso il Papu Gomez. Il problema è che se non ci diamo una regolata, sarà difficile venirne a capo. La gente fa fatica anche a dormire per le ambulanze. Non capisco come ci sia gente che trovi mezzucci e scuse per cancellare contratti di lavoro. Quella di Brescia è stata una vigliaccata: ho il massimo rispetto di quella fede, ma convocare gente già esonerata solo per trovare il modo per rompere il contratto è una vigliaccata. Non ho altre parole. E le smentite, vi assicuro, sono di facciata“.
Ci potresti parlare dell’iniziativa dei Campioni del Mondo?
“Io ho fatto poco. E’ stata un’iniziativa di Del Piero e Cannavaro aiutare la Croce Rossa: scegliere un ente non aveva senso, abbiamo scelto quella. Poi saranno loro a decidere chi ha più bisogno. Vogliamo raccogliere il più possibile… speriamo di farcela. L’Italia ha sempre dimostrato di essere unita e auguro ai miei compagni di raggiungere il risultato. Io ho aggiunto una delle mie maglie del mondiale dal mio museo: chi donerà potrà vincerla“.
Quante partite del Mondiale hai rivisto?
“Tutte. E ho giocato anche bene! In particolare in due partite: semifinale e finale. Mi hanno emozionato. Lì abbiamo fatto vedere l’unità, perché venivamo da un periodo burrascoso e ci siamo dimostrati duri da combattere. Le partite poi me le ricordavo tutte, soprattutto le più delicate e le azioni in cui abbiamo rischiato. Con la Germania siamo stati cattivi, li abbiamo bullizzati e trasformati in pulcini in casa loro. E’ stata la soddisfazione più grande. È stata quella la finale. La Francia era superiore a noi, ma era stata più contratta come partita. L’assist di Gilardino per Del Piero? Non voleva tirare. Quello di Pirlo per Grosso è poesia“.
Chi è il più forte con cui hai giocato?
“Ho avuto la fortuna di giocare con tutti quelli forti, ma il più forte è Ronaldo il Fenomeno. Cristiano non me ne voglia, è un robot: l’ho battezzato io. Ma il Fenomeno ti derideva, era forte e veloce. Ho avuto il rammarico di averlo avuto solo dopo due infortuni, avrei vinto molto di più. Sono più legato a quelli del Triplete, ho avuto la fortuna di giocare coi più forti della storia. Ho chiuso anche l’ultima di Baggio“.
Hai sentito Mourinho?
“È da un po’ che non sento Mou, anche loro non se la passano bene“.
Cosa vuoi dire ai tifosi interisti?
“Contraccambio la loro ammirazione. Abbiamo condiviso 10 anni fantastici e non posso che ringraziarli. L’Inter sta facendo i fatti: Zhang ha tirato il sasso, giustamente, e io sono dalla sua parte. Solo ora che hanno paura hanno capito la gravità della situazione e hanno apprezzato le sue parole. Sta aiutando molto l’Italia per uscirne. Merita applausi“.
This post was last modified on 19 Marzo 2020 - 20:42