Mario Sconcerti ha parlato al Corriere della Sera del taglio degli stipendi ai giocatori di Serie A.
SCONCERTI: “ITALIA NON PUÓ RISOLVERE DA SOLA LA NUOVA POVERTÀ DEL CALCIO”
Il giornalista italiano fa il punto sulla situazione che sta colpendo il calcio italiano e che riguarda anche i calciatori. Ecco le parole di Sconcerti:
“L’Italia non può da sola cercare di affrontare le conseguenze di questa emergenza sul mercato. Non ha molto peso che Federcalcio, Lega e Associazione calciatori si riuniscano. Nessuno di questi enti rappresenta davvero i calciatori, ovvero quelli che subiscono poi il taglio degli stipendi. Ci sono società che stanno perdendo più di 700 milioni a causa dell’inattività e desiderano intervenire al più presto possibile. Il problema è che non sono aziende che danno lavori a contratto indeterminato e il loro legame con i calciatori è a tempo. Non hanno possibilità di intervenire su aspetti del contratto. In serie A ci sono circa 500 professionisti, i loro ingaggi passano dai 100 mila euro dei giovani e degli scarsi ai 31 milioni a stagione di Cristiano Ronaldo“.
Sconcerti aggiunge poi sui contratti dei giocatori:
“Ognuno ha dei contratti diversi l’uno dall’altro. I calciatori non sono dei dipendenti, ma dei lavoratori autonomi che prestano un servizio. Probabilmente accetteranno di trattare con il club, anche perchè capiscono che la situazione del lavoro si trova in profonda crisi. I calciatori hanno fretta di riavere delle certezze. Fino a ora i giocatori sono stati garantiti dalla liberatoria di fine anno in cui confermano di essere stati pagati, altrimenti niente iscrizione al campionato della società insolvente. Ma questa sì che è una deroga interna su cui basta mettersi d’accordo fra Lega e Federcalcio. La possibilità è quella di vedere i giocatori non essere pagati per questo finale di stagione“.
Il giornalista aggiunge su questa possibile situazione:
“Nel caso non vengano pagati scoppierebbe la bomba. Anche i calciatori desiderano essere presenti nella trattativa. Ma in questo momento non c’è alcuna trattativa possibile. Difficile chiedere lo stesso taglio di stipendio per tutti. Lukaku ha uno stipendio diverso da Petriccione, così come lo stesso Ronaldo con Bonucci. Una possibilità potrebbe essere quella di fare tagli per zone d’ingaggio: più è basso l’ingaggio e meno verrà toccato. In zone alte invece sarà maggiore l’intervento. Ma temo ci vorrebbe l’esercito”.