Continua il giro di interviste da parte di Sky Sport. Oggi è stato il turno di Hernan Crespo, attaccante dell’Inter per quattro stagioni tra il 2002 e il 2009. Ha parlato di calciatori di ieri e di oggi, oltre che dell’emergenza Coronavirus che ha bloccato tutti…
Come stai?
“Sto bene, è il mio ventesimo giorno di quarantena. Verrà prolungata, ma ci adattiamo: è il momento di pensare agli altri e non solo a noi stessi. È dura, ma uno deve imparare a vivere con le proprie cicatrici. Ora sto lavorando come allenatore [al Defensa y Justicia n.d.r.], un po’ di gavetta per poi tornare in Europa e ,perché no, in Italia. Quando uno segue la passione sa che lo zaino è duro da trascinare. Niente è scontato, devi lavorare sodo per raggiungere i traguardi che ti aspetti“.
Nel calcio di oggi c’è un calciatore che ti assomiglia?
“Ci sono centravanti che mi piacciono, lasciando Ronaldo e Messi: tra i terrestri dico Lewandowski, Suarez e Benzema anche. Tra loro dico il polacco perché è più pulito nel modo di giocare. Però faccio fatica a rivedermi in qualcun altro: sono cresciuto con l’etichetta di Maradona ai mancini, so cosa significa… non voglio caricare nessuno.“.
Chi scegli tra Ronaldo Nazario e CR7?
“Per quelli della nostra generazione Ronaldo era il Fenomeno. CR7 ha avuto la fortuna di avere Messi di incontrarsi e migliorarsi. Ronaldo non ha trovato nessuno forte per stimolarlo, era troppo forte. Era diverso, straordinario per progressione e fantasia: non gli abbiamo dato lo stimolo per migliorarsi di più. Era inarrivabile. I modi con cui segnava e la bellezza dei gesti tecnici erano fantastici. Cristiano ha un talento enorme, ma ha lavorato per arrivarci. Il Fenomeno aveva la fantasia“.
Il tuo periodo migliore in Italia?
“Io amo l’Italia, sto facendo la mia esperienza per poter tornare. Tutto quello che ho provato è talmente grande, che è difficile scegliere un momento. Non dico sia stato più facile al Milan o all’Inter rispetto alla Lazio, ma con grandi campioni ho cominciato a giocare in meno metri“.
Puoi prendere uno tra Lautaro, Dybala e Icardi. Chi scegli?
“Dipende dal contesto e dagli altri dieci. Icardi lo conosciamo molto bene, così come Dybala. Ora stiamo conoscendo Lautaro. Potrebbe essere il nuovo Aguero: un po’ meno pulito nel dribbling, ma più uomo squadra. Il Kun si disinteressa, Lautaro è sempre nel vivo del gioco. Può giocare da solo o con Lukaku. È un giocatore completo“.
Il difensore più forte mai affrontato e con cui hai giocato?
“Ho giocato solo con ottimi difensori. Affrontare Baresi è stato un grande traguardo. A Parma giocavano Buffon, Cannavaro e Thuram: tutti campioni del mondo. E dico sempre che l’hanno vinto grazie a me, si allenavano con me [ride, n.d.r.]. Uno che menava? Ho avuto la fortuna di avere la stima del più grande picchiatore, Paolo Montero. Gli uruguaiani sono un clan: se stai loro simpatico non è un problema“.
This post was last modified on 8 Aprile 2020 - 19:05