Il portiere nerazzurro Daniele Padelli è stato protagonista di un’intervista dove ha parlato della sua avventura in nerazzurro.
Padelli: “Lazio-Inter e il derby le emozioni più grandi”
Daniele Padelli, portiere dei nerazzurri, ha rilasciato una lunga intervista tramite i canali social dell’Inter. Vari gli argomenti trattati: dall’emozione del derby, all’amore per l’Inter.
Sostituire Handa e i suoi consigli
”Emozione e adrenalina perché sostituire Samir è complicato, giochi al posto del portiere più forte d’Europa. Doverlo fare mi ha riempito d’orgoglio ma mi ha messo anche tanta pressione: ho dovuto essere alla sua altezza, non è stato facile. Già solo guardarlo è uno spettacolo, rende semplici le cose difficili. Cura ogni dettaglio, ti fa capire perché è Samir Handanovic. E’ completo, non si accontenta del suo talento ma cerca di migliorare i difetti impercettibili”.
I suoi idoli e le emozioni più grandi
“Ogni portiere dell’Inter diventava un idolo perché era arrivato dove volevo arrivare io. Sono nato in una famiglia interista, quindi sono nerazzurro da sempre. Le emozioni sono tante, anche vissute dalla panchina: un esempio è il 3-2 con la Lazio e le gare in Champions. Poi ci sono quelle che ho vissuto sul campo, il derby è uno di questi. Ho realizzato il mio sogno, un’emozione incredibile”.
Giocare dopo tanto tempo
“Più che di emozioni parlerei di timore, non è mai facile e scontato entrare dopo tanta inattività e fare bene. La partita è un’altra cosa, nasconde tensioni e stimoli. E’ stato abbastanza complicato, poi col tempo mi stavo sciogliendo ma abbiamo dovuto interrompere. Ho giocato partite importanti, che segnano la stagione: io dentro di me sentivo la tensione. Il fatto di giocare ogni tre giorni mi ha aiutato perché non avevo tanto tempo di pensare”.
I primi calci al pallone e l’amore per l’Inter
“Ho iniziato a 7 anni, prima ho provato altri sport da karate al basket. Non giocavo in porta all’inizio, ci sono finito a 13 anni. Fino a 16 anni giocavo in Prima categoria con la squadretta del Paese; ho fatto tanta gavetta e sono arrivato in alto. E’ un orgoglio indossare la maglia dell’Inter per me e per la mia famiglia, soprattutto per mio padre che ha fatto tanti sacrifici per portarmi in giro a giocare. Io sarò sempre grato a chi mi sta intorno; la maglia dell’Inter spero di poterla indossare per tanto tempo”.
Un momento delicato
“Speriamo di uscirne al più presto, io sono chiuso in casa con mia moglie e i miei piccolini: ne approfitto per godermeli. Ma non riesco a non pensare alle persone che soffrono. Ora quello che mi preme dire è di seguire le regole del Governo: state in casa, evitate i contatti e presto tutto questo sarà solo un brutto ricordo”.