Intervistato da GQ Italia Beppe Bergomi ha parlato della sua Inter e del grande obiettivo Federico Chiesa.
La domanda più frequente in questo periodo è: giusto o sbagliato riprendere la Serie A? Lo Zio si è così esposto: “Il calcio è diverso rispetto al basket per esempio che ha i playoff. Io sono per continuare, non so ancora cosa succederà. Ho sentito il dottor Volpi che mi ha raccontato quanto bisogna stare attenti, dobbiamo andare con i piedi di piombo specie perché il problema è il virus di rimbalzo. Io sono per riprendere il campionato, con tutte le sicurezze del mondo se ci sono le misure giuste, ma senza andare troppo in là perché si comprometterebbe la stagione successiva. Giugno, metà luglio bisognerebbe terminare, ad andare troppo oltre sarebbe un problema. Bisogna tutelare tutte le squadre completando la stagione ma credo si debba fare un distinguo tra la Serie A e la Serie B e C perché sono categorie diverse. In B e C ci sono alcune squadre che hanno praticamente in tasca la promozione ed è giusto che possano finire, in Serie A la situazione è ancora tutta in ballo e incerta, per lo scudetto che per le altre posizioni”.
Due dei grandi protagonisti di questi mesi nerazzurri sono Eriksen e Conte. Sul danese dichiara: “Io sono stato uno dei primi a porre dei dubbi e ho ricevuto un sacco di critiche. Nella partita di Coppa con la Fiorentina sentivo gente che si lamentava del fatto che non saltasse l’uomo o che non è veloce. Eriksen è un giocatore diverso dai centrocampisti che ha l’Inter, con buoni piedi, che calcia bene le punizioni, che trova il gol… Ma se non è il tipo di giocatore che va sul recupero palla e l’intensità, quindi dall’inizio mi chiesi nel 3-5-2 Conte dove l’avrebbe collocato. Ho avuto parzialmente ragione perché anche Antonio non lo ha mai schierato titolare in certe partite importanti. È un giocatore che ha tante potenzialità e qualità ma va messo nelle condizioni di tirarle fuori e in questo sistema di gioco lo vedo difficile. Conte dovrebbe cambiare qualcosa, un’evoluzione del modulo e del sistema di gioco. Il calcio inglese è diverso, lì era più libero di spaziare, le nostre partite non si sbloccano facilmente. Sapevo che poteva andare in contro a questo tipo di problematiche, io lo aspetterei. Lui si deve adeguare al nostro calcio e noi metterlo nella condizione di tirar fuori le sue qualità”.
Sul mister salentino: “Conte certo che mi convince. Le sue squadre le vedi dall’inizio. Idee chiari e concetti semplici fino alla fine. Questa squadra lavora bene per linee interne alla ricerca delle punte ma il problema restano le corsie esterne. L’Inter ha fatto meglio fuori casa che in casa perché in casa ti aspettano. Lì devi fare la differenza. Gli esterni stanno facendo bene però devi migliorare lì mettendo gente che ti salta l’uomo perché quando le squadre si chiudono soffri. Certo che Conte mi sta convincendo, sta facendo molto bene senza togliere nulla a Spalletti che ha centrato per due anni l’obiettivo, però deve ancora migliorare queste piccolezze”.
Capitolo mercato: il settore che più sarà interessato dal rinnovamento saranno le fasce esterne. Su questo Bergomi ha detto: “Trovare degli esterni bravi a fare tutta fascia e dribblare è difficile. Oggi uno dei migliori dribblatori è Boga, che parte da esterno. Ma ci può essere un evoluzione del gioco, lo terrei d’occhio. L’Inter a gennaio voleva Alonso del Chelsea, a me piace molto, ti garantisce gol e ha un buon piede ma questo è un lavoro di cui si occupano i grandi osservatori che ha l’Inter. Certo non lo era Lazaro, lo era più Lazzari che ha preso la Lazio. Bisogna trovare gente che fa bene quella fascia”. Sul grande obiettivo Chiesa: “Chiesa, ma in che ruolo? Quest’anno lo abbiamo visto con Montella che lo ha messo nel 3-5-2 a fianco Ribery, stessa cosa Iachini. Non puoi fargli fare tutta la fascia perché lo snaturi. Lui è un attaccante, per me ci sta in Nazionale, utilizzando bene le sue caratteristiche perché Mancini sa tirare bene fuori tutte le caratteristiche. Certo che mi piace Chiesa, andrebbe bene, però se devo pensare al 3-5-2 dell’Inter non saprei dove metterlo. Lo prenderei se mi portano via Lautaro, spero di no perché a me piace tanto. I giocatori bisogna sempre capire in che contesto devono essere inseriti, non basta solo che piaccia”.
E proprio su questa risposta arriva la domanda sul futuro del toro nerazzurro: “È difficile dirlo. Da interista mi auguro che possa rimanere all’Inter perché quando giocava con Icardi faceva fatica, adesso con Lukaku ha trovato il partner giusto che gli apre gli spazi. Lukaku è un giocatore che ha fisicità e gioca per la squadra, ha quel pizzico di sano egoismo da da attaccante ma si mette a disposizione del compagno e ha esaltato le qualità di Lautaro, scindere questa coppia sarebbe triste”
This post was last modified on 11 Aprile 2020 - 18:45