Zanetti e Cambiasso fanno sognare gli interisti su Instagram. Il Cuchu: “Desidero allenare”

Diretta Instagram sconsigliata ai nerazzurri deboli di cuore, Zanetti e Cambiasso fanno sognare gli ineristi. Ecco quanto dichiarato.

PER CHI TIFA IL CAPITANO?

Zanetti e Cambiasso evocano piacevoli ricordi per tutti gli interisti, ma le due bandiere nerazzurre questo pomeriggio hanno deciso di condividere parte di questi ricordi, e alcune curiosità, con i propri follower. Colonna dell’Inter ma per chi tifa Pupi? Ecco la risposta: “Tifo Independiente, mi ricordavo di quando andavo allo stadio con i miei amici. Era uno dei momenti più emozionante. C’era il magazziniere che ti avvisava quando la squadra sta entrando in campo, mi veniva un’adrenalina incredibile. Mi è mancato giocare nella loro prima squadra. Il fratello di Diego Milito ci invitò alla partita d’addio, mi sono messo la loro maglia e mi è venuto in mente tutto quello che facevo da bambino”.

IL PUPI E IL CHOLO COME ESEMPI

I voli internazionali possono essere molto lunghi e poco riposanti, ma Cambiasso ha avuto due ottimi esempi su come rendere riposanti questi momenti: “La gente non lo sa, ma lui nei voli lunghi si addormenta dopo 15”, si sveglia solo per mangiare. Ho seguito te e il Cholo come esempi prima ancora che arrivassi in Nazionale“.

IL MIGLIOR COMPAGNO DI ZANETTI

Ma chi è il compagno più forte con cui capitan Zanetti ha giocato? Il numero 4 non ha dubbi: “Il più forte con cui ho giocato? Ronaldo quando arrivò era impressionante, ma se devo fare un nome dico Roberto Baggio. Qualità e passione. Avevo grande ammirazione per lui, così come l’ha il mondo nei suoi confronti“.

SAPER ACCETTARE LE SCONFITTE

Gli anni in nerazzurro sono stati ricchi di trofei ma purtroppo anche di sconfitte. Ma come hanno vissuto queste sconfitte i due argentini? Il primo a rispondere è Zanetti:Bisogna saper convivere con le sconfitte. Con l’Inter, per esempio, ricordo quelle contro lo Schalke 04 in finale di Coppa UEFA (19997, ndr), il derby in semifinale di Champions e il 5 maggio. Ma anche il Mondiale del 2002 con l’Argentina. In quei momenti è importante la famiglia“. Finito il Pupi è toccato al Cuchu rispondere: “Ho sempre vissuto la vittoria come un obbligo, e non è un bene. Vivevo la sconfitta in una maniera incredibile. Dopo il Mondiale del 2006 sono stato un mese chiuso in casa per la delusione, non volevo vedere nessuno. Sono stato ingiusto con la mia famiglia. Per questo, ora si godono il mio periodo da post calciatore“.

L’ADDIO AL CALCIO DI ZANETTI

L’addio al calcio del capitano è stato sicuramente uno dei momenti più traumatici degli ultimi anni per il tifoso interista. Su questo il diretto interessato ha dichiarato: “Volevo decidere io quando smettere, ma volevo farlo quando stavo bene. Non volevo che la gente avesse altri ricordi di me. Quando mi sono rotto il tendile d’Achille, sono tornato in campo e voi mi avete abbracciato nello spogliatoio. Lì ho realizzato che sì, avrei potuto continuare, ma che forse era meglio smettere al termine della stagione“.

IL FUTURO DI CAMBIASSO

Infine uno sguardo al futuro. Cosa farà Cambiasso nei prossimi anni? Risponde il numero 19: “Ho sempre avuto il desiderio di allenare, anche in campo. Mi è piaciuto tantissimo, per esempio, far parte dello staff della Colombia. Sono in periodo di studio. A chi mi dice di allenare l’Inter, dico: chi ti chiama, è chi ti manda a casa. Per questo vorrei essere l’ultima persona chiamata da Javier”. Nonostante la battuta il vicepresidente nerazzuro da la sua benedizione: “Il mondo del calcio avrà un grandissimo allenatore, e mi fermo qua“.

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