Intervenuto ai microfoni di Casa Sky Sport, Fabio Cannavaro ha parlato anche dei suoi anni trascorsi in nerazzurro.
Sono parole di dispiacere quelle dell’ex capitano della nazionale nel parlare del suo passato all’Inter, amareggiato nell’aver dovuto lasciare la Pinetina per andare nella rivale Juventus. I tifosi nerazzurri non l’hanno accettata molto bene e non l’hanno perdonato.
Ecco le parole di Cannavaro:
“La gente è stupida e inizia pensare che lo facevo apposta o che non giocavo perché mi chiamava Moggi e dovevo andare alla Juve. Sono cavolate dei tifosi perchè chi lavora all’Inter è eccezionale. Sono tutte persone eccezionali, lì ho passato degli anni bellissimi. Il mio errore è stato non fermarmi nonostante fossi infortunato. Ho giocato un anno e mezzo con una frattura da stress alla tibia, mi faceva malissimo.
Mi fa male sentire che i tifosi pensano io non abbia giocato apposta. Ricordo ancora quando Oriali mi disse che mi avevano venduto e io risposi che io volevo rimanere. Lui mi disse che sarei andato alla Juventus in uno scambio con Carini. Io volevo restare all’Inter perchè ho trascorso anni bellissimi. Ho trovato persone eccezionali dal magazziniere al cuoco.
Mi dispiace che poi con il mio arrivo alla Juve, perché lì poi non saltai neanche una partita, venne fuori una telefonata con il mio procuratore, che non era neanche mia ma del mio procuratore, con Moggi. Sono venute fuori storie che non erano vere.
L’attrito con i tifosi nerazzurri nacque dal fatto che fui venduto per Carini poi in quei due anni successivi feci il primo anno 38 partite su 38 e vincemmo il campionato che poi non è stato assegnato e il secondo anno feci 36 partite su 36. In seguito vinsi il Mondiale e poi il Pallone d’Oro, il Fifa World Player ed è normale che ci fosse amarezza da parte di tanti tifosi dell’Inter e si sono create storie assurde.
Ma ribadisco che io ho avuto un infortunio importante e il mio errore è stato quello di non fermarmi subito, però comunque il mio primo anno arrivammo in semifinale di Champions, ma la gente si dimentica di questo”.
This post was last modified on 20 Aprile 2020 - 20:43