Ventola: “Ho giocato in un’Inter da sogno. Le dirette con Vieri…”

L’ospite di oggi, di Casa Sky Sport, è Nicola Ventola. L’ex attaccante di Inter, Torino, Bari e Atalanta risponde alle domande giunte alla redazione di Sky Sport

La quarantena di Ventola

Le prime domande, poste a Ventola, riguardano il suo periodo in quarantena, con uno sguardo alla possibile ripartenza: “Sono da solo. È una situazione che stanno vivendo in tanti. Non vedo mio figlio da due mesi. Bisogna fare dei sacrifici, ma quando ripartiremo, lo faremo con quello che avevamo prima e con più valore. Anche il calcio deve ricominciare, le tecnologie e le strutture per evitare contagi ci sono. I calciatori vogliono ripartire, non importa quando, ma prima bisogna capire la situazione“.

Momenti da giocatore

Arrivano, poi, per Ventola, domande sul suo periodo da giocatore. Per cominciare, si parla di Inter: “Ronaldo e Baggio facevano sognare il mondo e, quindi, anche l’Inter. Ho avuto l’onore di giocare con loro, in partita mi facevano anche tirare le punizioni, feci anche un gol in Champions League. Sono orgoglioso di questo“. 

Viene, poi, chiesto all’ex attaccante cosa pensa, del fatto, che tutti lo abbiano sempre visto come una promessa del calcio: “Sapevo arrivare sulla palla prima di chiunque, ma dopo nove operazioni si perdono tante caratteristiche. La mia carriera a un certo punto non era a livelli top, ma non ho nessun rimpianto. Sono sempre stato positivo, anche perché potevo smettere a 24 anni, quando sono stato fermo per un anno per farmi operare in Colorado. Potevo fare di più, ma al fato non si comanda“.

Viene, anche, chiesto a Ventola del suo periodo con il Bari. Ecco come ricorda il suo esordio con i pugliesi e i suoi compagni di squadra: “Giocai cinque minuti senza prendere il pallone ma in compenso rimediando un calcio da Marcio Santos, campione del mondo col Brasile. E al mio paese andavo in giro a dire questa cosa. A Bari mi hanno aiutato tutti, perché a volte andavo bacchettato. In particolare ricordo Klas Ingesson, mio capitano; era un combattente di poche parole ma che mi ha dato veramente tanto. Ho giocato con lui anche a Bologna. Altri, oltre a lui, mi hanno aiutato ma lui era un capitano fantastico e un grandissimo uomo“.

Gol speciali

Ventola risponde così, alla domanda sulla rete segnata contro lo Spartak Mosca, durante il periodo all’Inter: “Prima voglio dire che quel gol era nato in allenamento il giorno prima, Ronaldo si divertiva a passarmela di tacco. Quella sera, Ronaldo si avvicinò e mi propose lo schema. Io gli dissi di evitare di fare brutte figure, poi parte quel missile… In quel momento non capisco più nulla, corro verso la Curva Nord. Emozioni incredibili, come quelle vissute il giorno della doppietta col Cagliari al debutto in nerazzurro. Io chiedevo a Matarrese di farmi restare a Bari, perché pensavo che all’Inter non potevo giocare. Invece con quell’inizio ho capito che anche io potevo giocare in quella squadra e di poterci essere nel calcio che contava“.

Un altro gol speciale è quello valido per la promozione in un Bari-Castel di Sangro: “Sono sempre stato tifoso del Bari, giocare lì per me voleva dire essere arrivato. Quel giorno lo stadio era strapieno. Ora Luigi De Laurentiis sta facendo un grande lavoro, le ambizioni sono importanti per la scalata. Dovessimo tornare in Serie A si rivedrebbero nuovamente quelle scene al San Nicola. La canzone dedicata al Bari? Mi è sempre piaciuto cantare, poi sognare non costa niente e a volte i sogni si realizzano. Ho nel cuore tutti i club dove ho giocato, ma da bambino il mio sogno era vestire quella maglia. Per questo mi sono sentito di fare quella canzone“.

Modelli passati e presenti

Ventola si rivede molto in un attaccante che veste la maglia granata: “Mi rivedo in Andrea Belotti, uno che si sacrifica anche se fa più gol di me. Ma lotta, gioca per la squadra, dà profondità“.

Invece, ecco il suo modello del passato: “Mi è sempre piaciuto Alen Boksic, era fortissimo: tecnico, veloce, acrobatico. Mi ha sempre fatto sognare“. 

Il rapporto con Vieri e Cassano

Spesso protagonista delle dirette di Vieri, Ventola parla così del suo rapporto con l’ex nerazzurro: “Se siamo rimasti uniti per venti anni lo dobbiamo al calcio e alle sue emozioni. E’ un mix di aneddoti e cose divertenti, dove però si parla in primo luogo di calcio e delle emozioni che si regala. Siamo noi con Lele Adani, ogni volta oltre 400mila persone ci seguono. Fa bene a loro ma fa bene anche a noi rivivere quelle emozioni“.

Un’altra domanda, riguarda il rapporto che ha con Cassano: “Era un predestinato, il talento pugliese più forte mai avuto da questa terra. Ha fatto tutte le squadre più importanti e un Europeo da protagonista“. 

Simpatici aneddoti

Un simpatico aneddoto riguardante l’aver detto a Cuper di giocare con il 5-5-5: “‘L’Allenatore nel Pallone’ era un cult perché nel ridere c’erano anche delle emozioni nel vedere i gol di Aristoteles. Cuper ce lo faceva vedere“.

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