Stare lontani dal campo di gioco è un peso per tutti i protagonisti. Se poi ti chiami Antonio Conte e vivi il calcio in maniera totale, allora sentire di nuovo l’odore dell’erba è quasi un ritorno alla vita. In questa intervista su Sky Sport, Conte racconta il suo rapporto con il calcio, a tre anni esatti da uno dei giorni più belli della sua carriera.
IL 4-0, L’ESULTANZA E IL LEGAME CON I TIFOSI
Per capire quanto deve essere difficile restare a casa per Antonio Conte, basterebbe tornare al 23 ottobre 2016, quando il tecnico era sulla panchina del Chelsea. In quella data, i suoi blues rifilavano un secco 4-0 al Manchester United e mister Conte impazziva di gioia, tanto da innescare la reazione piccata di Mourinho: “Non si esulta così sul 4-0“. Su Sky Sport Conte ricorda quei momenti: “Quella la partita ci fece capire che avremmo lottato fino alla fine per il primo posto. Vincemmo contro una delle squadre più forti, e questo ci diede grande fiducia, entrammo in forte coesione con i nostri tifosi“.
Dopo le vittorie in terra inglese, l’allenatore salentino spera di poter replicare quelle gioie anche a San Siro: “Vivo il mio lavoro in modo intenso e questo spiega le mie esultanze. A volte mostro la mia passione e voglio condividere la mia felicità con i tifosi“.
IL RITORNO AD APPIANO, SENZA CONTATTI, SENZA TAMPONE
Da qualche giorno Conte è tornato ad Appiano Gentile, anche se ancora non può lavorare con i calciatori: essere sul campo è già un inizio di ripresa. Anche perché, Conte non ha ancora ricevuto il tampone. Infatti, considerate le difficoltá nel reperire i test, è stata riconosciuta la priorità ai calciatori, con dirigenti e staff che saranno esaminati solo in un secondo momento.
Per ora al mister basta l’odore del campo per ricaricare le energie e tornare ad esultare, magari, più forte di prima.