GdS – Marotta: “Per Zaniolo non ci sono le condizioni economiche. Un desiderio personale? Andare in pensione con qualche altro trofeo vinto. Con l’Inter, ovvio”

Giuseppe Marotta, ad una lunga intervista rilasciata per La Gazzetta dello Sport ha parlato della sua Inter e non solo. Si è soffermato anche su molti fatti che circondano l’ambiente calcistico da ormai diverso tempo:

“Quanto deciso dal Consiglio Federale (in caso di stop il campionato si conclude con playoff e playout o in second’ordine con l’algoritmo, 18 voti favorevoli, contraria solo la Serie A, ndr) è l’ulteriore prova di come non ci sia un equilibrio di governance all’interno del sistema calcio. Si avverte più forte che prima l’esigenza di una legge-quadro che regolamenti lo sport e il nostro mondo. Va fatto un distinguo chiarissimo tra il professionismo, dunque chi fa attività d’impresa, e le restanti componenti. E non va disconosciuta la valenza sociale del calcio nel contesto sociale, ruolo che la Figc dovrebbe promuovere.”

“Il silenzio era motivato dal rispetto per una situazione drammatica e in continua evoluzione. L’obiettivo della società era ed è quello di garantire la massima sicurezza e tutela dei nostri dipendenti. Ma la società è un’azienda, che ragiona come tutte le attività d’impresa. Sintetizzando, possiamo dire: più che “abbiamo voluto riprendere”, è giusto dire “abbiamo dovuto riprendere”. Anche se comprimere in due mesi tutte le partite ci porta a grandi rischi patrimoniali, legati ai possibili infortuni. Oltre che all’incertezza sullo spettacolo, forse.”

Su Cavani:

È una delle opportunità, è oggetto di monitoraggio essendo un calciatore in scadenza. Ma non abbiamo approfondito la questione: in questo momento è piuttosto lontano dall’Inter.

Si esprime anche sul centrocampo, settore delicato nel quale andranno fatte delle valutazioni e prese delle decisioni:

Zaniolo richiede un investimento elevatissimo, non ci sono le condizioni economiche per affrontare il discorso. Tonali è più abbordabile, un’operazione che si può costruire in maniera migliore. Ed è un ragazzo che è ancora in fase di crescita. Nainggolan? Non vogliamo svalutarlo. Rientrerà dal prestito, poi faremo delle valutazioni. Non c’è fretta di decidere. Eriksen invece è un gioiello, un grande giocatore. Conte è il direttore d’orchestra, è lui che deve creare il giusto equilibrio tattico. Questi due mesi sono indicativi per conoscersi meglio: vale per il calciatore, vale anche per Conte”.

Infine parla del sogno scudetto, ad oggi difficile ma non impossibile, e della possibilità di togliersi qualche sfizio personale:
“Ho visto la squadra molto carica in allenamento, come il suo allenatore: mi ha fatto piacere. In un campionato così anomalo, può accadere di tutto. Conosciamo la forza degli avversari, ma dobbiamo avere ambizione. Poi serviranno circostanze favorevoli, come non avere infortuni nei momenti chiave. Un desiderio personale? Andare in pensione con qualche altro trofeo vinto. Con l’Inter, ovvio”.

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