GdS – Mazzola ricorda Mario Corso: “Era il pupillo del presidente. Amava fare assist molto più dei gol”

Ieri si è spento al’età di 78 anni Mario Corso, uno dei talenti che, come riporta La Gazzetta dello Sport, ha reso grande l’Inter dei Moratti. Un male fulminante, che lo aveva colpito poco tempo fa, se l’è portato via. Ala sinistra della Grande Inter, due volte campione d’Europa negli Anni Sessanta. Ieri l’Inter lo ha omaggiato sui social. Stasera, per Inter-Samp, minuto di silenzio e nerazzurri con il lutto al braccio.

Sandro Mazzola, anche lui ex stella dell’Inter, ricorda in una lunga intervista ai microfoni della rosea il personaggio di Mario: “Un carattere particolare, parlava poco, ma dovevi capirlo: in campo era facile”

“E del resto gli anni Sessanta distano ormai quasi sessant’anni… Non sapevo che Mario fosse ricoverato in ospedale e quindi sono rimasto ancora più addolorato. Perché abbiamo condiviso molta strada non solo da calciatori ma anche nelle nostre vite successive. Da dirigente nerazzurro gli chiedevo di andare in giro a osservare i giovani, per i quali aveva un occhio particolare. E quando Corso veniva a dirmi ‘quello è da prendere’, lo prendevo senza il minimo dubbio”.

Sulla domanda se fosse il pupillo di Moratti, Mazzola non ha dubbi:

“Assoluta verità: il nostro presidente stravedeva per lui, lo divertiva troppo. E glielo dimostrava spesso: ho ancora negli occhi il Mercedes Pagoda che gli regalò ad Appiano Gentile… Ci avevo fatto un pensiero anche io… Ma tutta la famiglia, devo dire, amava Mariolino. Lui aveva un carattere particolare, era di poche parole: bisognava capirlo.

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