Achraf Hakimi è ormai un giocatore dell’Inter, acquistato per 40 ml più 5 di bonus dal Real Madrid.
HAKIMI, UN COLPO INASPETTATO E DI VALORE PER L’INTER
Il laterale arrivato da Madrid è sbarcato oggi a Milano per sostenere le visite mediche e firmare con il club nerazzurro. Durante una lunga analisi sul giocatore da parte di Ultimo Uomo (Sky), emerge come l’Inter abbia fatto un acquisto di grande spessore, confermando la volontà del club nerazzurro di voler ambire a palcoscenici importanti.
L’Inter ha acquistato uno dei migliori prospetti del panorama mondiale, uno dei giocatori più appariscenti delle ultime due stagioni, protagonista tra l’altro dell’eliminazione in Champions League dei nerazzurri. La squadra di Milano ha sorpreso tutti con questa operazione di mercato, così come il Real Madrid che mai aveva dato la sensazione di voler sbarazzarsi del laterale marocchino.
Si è affermato definitivamente nel corso del 19/20 grazie alla sua interpretazione molto offensiva del ruolo di esterno destro di centrocampo. Nonostante la sua duttilità, con il suo possibile utilizzo anche a sinistra, i nerazzurri lo hanno preso per farlo giocare sulla fascia destra. Un profilo perfetto, dunque, per l’idea di gioco di Conte.
ANALISI SU HAKIMI
Hakimi viene riconosciuto come minaccia credibile per le sue doti nell’uno contro uno, per le sue corse negli spazi, e per la qualità delle sue finalizzazioni e rifiniture. Basta la sua sola presenza, anche lontano dal pallone, a generare una serie di benefici offensivi indiretti a cascata.
Hakimi, rispetto a Candreva, ha prodotto molto di più a livello offensivo attraverso dribbling, percentuale di passaggi riusciti e di passaggi nell’ultimo terzo, corse e passaggi progressivi, ma è anche stato sensibilmente più efficiente nelle statistiche difensive individuali (aggiustate in base al possesso), nelle pressioni, nei tackle, negli intercetti e nei duelli aerei. Di contro, il laterale ex Madrid ha un cospicuo svantaggio nel numero di palloni persi in seguito a un tackle subito (anche per l’elevata mole di duelli ingaggiati) e nella percentuale del rapporto tra tackle riusciti e dribbling subiti.
Anche i numeri, dunque, confermano la sensazione che il marocchino sia un calciatore spregiudicato in entrambe le fasi, con un alto profitto in caso di riuscita ma anche un maggior margine di rischio. Hakimi nasce comunque come terzino e, come abbiamo visto, ha anche buoni numeri difensivi, dunque non stiamo parlando di un totale digiuno dei principi dell’uno contro uno difensivo, però oggi potrebbe mostrare qualche pecca ad alti livelli se messo sotto stress.
L’UOMO PERFETTO PER CONTE
Con i nerazzurri, il classe 1998 dovrà imparare a saper sfruttare i movimenti verso l’esterno di Lukaku e quelli a supporto di Eriksen, se verrà utilizzato il 3-4-1-2 come nelle ultime gare di campionato. Paragonati a Sancho, partono quest’ultimi due ad un gradino inferiore nel dinamismo negli uno contro uno, ma possono creare una bella alchimia con il laterale marocchino.
In tutte le sue esperienze ad alti livelli, Conte ha migliorato il rendimento dei suoi esterni di centrocampo rispetto alle stagioni precedenti, talvolta inventandosi persino dei cambi ruolo importanti (come per esempio quello di Asamoah), ma forse non ha mai avuto sulla fascia un giocatore sulla carta così completo e costante nelle soluzioni offensive e capace di prendersi anche parecchio lavoro quantitativo, senza dimenticare l’età.
L’Inter con l’acquisto del laterale ha sicuramente dato dimostrazione di voler fare sempre meglio e di essere ambiziosa in qualsiasi palcoscenico. Con l’arrivo di un talento simile è facile creare aspettative nei tifosi ed è giusto cercare di mantenerle alte.