La redazione di SpazioInter ha avuto l’onore di intervistare un ex nerazzurro. Ma non uno qualunque, stiamo parlando di uno dei terzini sinistri più forti della storia: Andreas Brehme.
Brehme è uno di quei giocatori che non ha bisogno di presentazioni. Tuttavia, è bene ribadire che l’ex calciatore nerazzurro è anche un ex campione del mondo con la Germania (Italia, 1990).
Arrivato all’Inter nel 1988 insieme a Lothar Matthaus dal Bayern Monaco per appena 1.8 miliardi di lire, Brehme ha fatto parte di quello straordinario organico che nel 1989 vinse lo scudetto dei record. Nel 1989 Andreas e l’Inter mantennero la stessa fame di vittorie e conquistarono così la Supercoppa Italiana contro la Sampdoria.
Prima di salutare l’Inter, con lui in campo i nerazzurri vinsero la Coppa UEFA nel 1991 contro la Roma.
Quel sinistro magico che incantò il Bel Paese viene tuttora ricordato come uno dei più forti della storia. E pensare che l’Inter, insieme a Trapattoni, è stata la prima a intuire la magia di quel mancino, impiegandolo appunto sulla fascia sinistra.
Prima di allora, Brehme giocava a destra con il Bayern Monaco.
L’intera redazione di SpazioInter ci tiene a ringraziare Brehme per la sua immensa disponibilità, cortesia e gentilezza. Di seguito, l’intervista esclusiva:
Quali ricordi custodisce dell’esperienza in nerazzurro?
“I quattro anni che ho passato all’Inter son stati il momento migliore della mia carriera e ne ho solo fantastici ricordi”.
Secondo lei il divario tra le primissime della classifica in Italia è ancora troppo ampio?
“La Juve gioca ancora a un livello qualitativo superiore, anche se le squadre che sono dietro di lei stanno diventando più forti. Abbiamo lo stesso problema in Germania con il Bayern Monaco ma non si può colpevolizzare le squadre migliori per il loro successo”.
Che ne pensa dell’Inter di Conte? Come la giudica dopo il lockdown?
“Non voglio fare Mr “so tutto io” e dare consigli dall’esterno. Tuttavia dobbiamo portare pazienza”.
Lei pensa che potrebbe andare avanti in Europa League?
“Il Getafe è una squadra forte, ma sono sicuro che l’Inter arriverà ai quarti di finale”.
Per quanto tempo ancora durerà il dominio della Juve? Quale strategia potrebbe utilizzare l’Inter per contrastarla?
“Non è una questione di un paio di settimane; bisogna lavorare costantemente ai massimi livelli. Sono sicuro che Conte sia l’uomo adatto per questo”.
Rifacendomi alla domanda precedente: osservando l’Inter attuale, in quali reparti pensa che si potrebbe agire tramite il calciomercato?
“Di nuovo, non voglio parlare dall’esterno, ma credo che l’intera squadra debba focalizzarsi sul “dna del vincitore”, la fame per vincere ogni partita”.
Quale giocatore dei tempi attuali assomiglia di più a lei?
“(Ride) Credo che ci siano molti bravi difensori nel calcio di oggi.. penso che Trapattoni e Beckenbauer (nella nazionale tedesca) fossero dei visionari e mi abbiano dato lo spirito giusto e la libertà di giocare anche in offensiva. Questo è un qualcosa di molto normale al giorno d’oggi”.
Parliamo di esterni: ha seguito Achraf Hakimi durante la sua permanenza in Germania al Dortmund? Che ne pensa del nuovo acquisto nerazzurro? Si potrebbe ambientare bene in Italia?
“Sono un fan di Hakimi e posso solo congratularmi con l’Inter per averlo ingaggiato”.
E Ivan Perisic? Secondo lei potrebbe essere riscattato dal Bayern? Che ne pensa della sua stagione in Germania?
“Il Bayern ha avuto una grande stagione e sta ancora lottando per la Champions League. Perisic è parte di questa bella squadra”.
Nei giorni scorsi si parlava di un interesse dei nerazzurri nei confronti di David Alaba: vorremmo chiederle se lei magari è a conoscenza della possibile trattativa
“Sicuramente Alaba è molto richiesto dai club europei ma il Bayern farà di tutto per tenerselo”.
Vedrebbe bene Alaba all’Inter? Crede che lui potrebbe essere l’uomo ideale a sinistra?
“Alaba è un giocatore versatile, ma ha fatto una bellissima stagione con il Bayern come difensore centrale”.
Un parere su Christian Eriksen, giocatore tanto chiacchierato, arrivato all’Inter a gennaio
“Non è facile abituarsi allo stile della Serie A e alcuni giocatori hanno semplicemente bisogno di un po’ più di tempo. Basti pensare a Bergkamp, Coutinho o Henry, i quali hanno avuto delle difficoltà in Italia”.
This post was last modified on 22 Luglio 2020 - 09:39