Di sfoghi contro la dirigenza, Antonio Conte ne ha avuti tantissimi. Ma quello di ieri potrebbe essere quello definitivo, nonché l’ultimo da allenatore nerazzurro.
UNO SFOGO DIVERSO DAGLI ALTRI
Dalla gioia per il secondo posto, alla tensione per le parole di Conte nel post partita. Matteo Barzaghi, giornalista di Sky, analizza i nuovi scenari in casa Inter dopo lo sfogo irrefrenabile dell’allenatore.
Per Barzaghi, la rottura creata ieri rischia di essere insanabile: Conte ha palesemente detto che all’Inter ci sono due realtà separate, quella dirigenziale di chi sta dietro la scrivania e quella sportiva di chi “suda ogni giorno alla Pinetina“.
L’allenatore ha più volte ripetuto che a fine stagione ognuno farà le sue valutazioni ed è esattamente ciò che accadrà.
Conte, non vuole più essere “parafulmine” nella prossima stagione e ritiene di avere avuto “protezione zero” dalla parte dirigenziale. Scrive Barzaghi: “Lamenta mancanza di protezione nei momenti critici, una gestione soft nelle questioni extracampo (vedi calendari), in sintesi una società non abbastanza agguerrita e pronta per vincere“.
IL MERCATO E LA POSIZIONE DELLA DIRIGENZA
A questo si aggiunge la incongruenza (non nuova nella carriera di Conte) sulle scelte di mercato: l’allenatore ex Chelsea ha più volte parlato di “pacchetto preconfezionato“. La dirigenza ha sopportato diversi sfoghi, soprattutto quello di Dortmund, ma secondo Matteo Barzaghi difficilmente passerà oltre le parole di ieri.
Questo perchè: “I dirigenti invece pensano di aver dimostrato la loro ambizione proprio scegliendo Conte. Mettendogli a disposizione risorse, Lukaku per esempio, esaltandone la voglia di vincere e tollerandone gli sfoghi senza mai intervenire. Nemmeno dopo Dortmund“.
Conte ha anche puntato il dito contro il presidente “che sta in Cina” e raramente in Italia. Dopo l’Europa League, sarà proprio il confronto con Steven Zhang a decretare l’esito del rapporto: “Il mister vorrebbe un canale diretto e una via spianata per portare la sua visione. Altrimenti la strada di Conte e quella dell’Inter potrebbero separarsi a fine stagione dopo un secondo posto e tanti rimpianti. O cambia qualcosa in modo clamoroso e le tensioni rientrano o l’Inter dovrà pensare a un altro allenatore con la sagoma di Allegri sempre sullo sfondo e in pole position“.