Julio Cesar, grande protagonista del Triplete, ha espresso parole d’amore, nel corso di una intervista, verso i colori nerazzurri.
Intervistato da InterTv, l’ex portiere nerazzurro ha parlato del suo rapporto con l‘Inter e i tifosi. Tante parole di affetto nei confronti del club di Milano che gli ha dato la possibilità, soprattutto, di vincere la Champions League.
Ecco le parole del brasiliano:
“È un piacere essere qui, sono stati sette anni bellissimi, è molto bello vedere queste coppe e sapere di fare parte di questa storia, dei momenti importanti che ho vissuto con questa maglia, con questa società. Ogni volta che ho l’opportunità di venire a Milano e incontro i tifosi mi fa molto piacere parlare dei bei momenti che abbiamo trascorso insieme.
È bello sapere che sia umanamente che in campo ho lasciato qualcosa, che sono riuscito a dimostrare chi sono. Non ho mai avuto vergogna di emozionarmi anche di fronte alle telecamere e queste cose mi hanno permesso di avvicinarmi ancora di più a loro. Questa è stata una casa per me e per la mia famiglia. Mi ha permesso di farmi conoscere a livello internazionale, non posso che essere sempre grato a questa società.
Oggi sto lavorando come procuratore, dopo che mi sono ritirato nel 2018 ho puntato su questo, ho cominciato a studiare e penso di poter essere d’aiuto, grazie alla mia storia e con quello che ho vissuto nel mondo del calcio, per i giovani a diventare giocatori professionisti, a raggiungere il loro sogno, che è lo stesso sogno che avevo io.
In allenamento mi è capitato più volte di mettere in difficoltà qualche mio compagno. Mi ricordo che una volta Burdisso si arrabbiò per un numero che avevo fatto contro di lui. Per me era divertente, da piccolo ho cominciato a giocare a calcio a 5 fuori, poi ho scoperto di avere questa passione e mi sono spostato in porta e ho capito veramente cosa volevo dal mio futuro. Quello era un momento di cambiamento e cercavano portieri che sapessero giocare anche con i piedi e io avevo queste caratteristiche. Il calcio oggi è cambiato tanto, adesso è fondamentale saper giocare bene con i piedi anche se si sta in porta, perché il portiere deve essere un giocatore in più, per permettere di avere una superiorità numerica“.
Una parentesi anche sul presente dell’Inter e sulla stagione appena conclusa:
“Conte sta facendo un ottimo lavoro, purtroppo non abbiamo vinto la finale di Europa League, ma ci siamo andati vicino; penso che questo gruppo possa solo crescere e, giorno dopo giorno, prendere la giusta fiducia per tornare a vincere“.
Saluto ai tifosi:
“Sarò sempre grato a tutti coloro che mi hanno abbracciato e mi hanno dimostrato il loro affetto nei sette anni in cui sono stato qui, avranno sempre una parte del mio cuore”.
This post was last modified on 7 Settembre 2020 - 20:10