Se in Bundesliga gli stadi potranno tornare ad accogliere i tifosi, in Italia non sarà così. Il Comitato Tecnico Scientifico, fa sapere Calcio e Finanza, non ha accolto le proposte del presidente della FIGC Gabriele Gravina e mantiene invariato il protocollo sanitario per il calcio. Di fronte al costo dei tamponi, il fatto di giocare a porte chiuse fino al 6 ottobre passa in secondo piano…
UNA QUESTIONE ECONOMICA
L’attuale protocollo prevede che sia i calciatori che tutti i membri dello staff si sottopongano a tampone ogni 4 giorni in caso di positività al Coronavirus di un singolo. Questa è la procedura se si vuole evitare la messa in quarantena di tutta la squadra. Ma anche i test hanno dei costi, difficilmente sopportabili dalle realtà medio-piccole. Nonostante questo, niente sembrerebbe essere in grado di far cambiare idea al Cts, almeno per ora.