Nella conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Borussia Monchengladbach, Antonio Conte si presenta con Andrea Ranocchia. Ecco cosa c’è da aspettarsi dalla partita di domani.
IL PRESUNTO CONFRONTO DOPO INTER-REAL
Ranocchia: “Non so di quale particolare confronto si parli. Sia contro il Real che contro il Sassuolo abbiamo fatto due grandi partite solo che la prima è stata condizionata dagli episodi. Certamente la vittoria convincente contro il Sassuolo ci dà fiducia per la partita di domani“.
Conte: “Trovo molto giusto quello che ha detto Andrea (Ranocchia, ndr.). Sono stati espressi tanti giudizi negativi dopo la partita contro il Real Madrid. Qualcuno ha addirittura detto che il Real ha fatto ciò che ha voluto, dimenticandosi che dopo 30 minuti dall’inizio siamo rimasti in 10 uomini.
Noi ci abbiamo provato, io sono contento della voglia che ci hanno messo i ragazzi per un’ora di tempo in inferiorità numerica. Sfido chiunque a cambiare il risultato contro il Real con un uomo in meno.
Sicuramente alcune situazioni negative ce le siamo create noi, e dobbiamo essere bravi noi a non complicarci le cose. La partita di domani è contro una squadra che sta facendo molto bene in Champions, dobbiamo dare il massimo per uscire dal campo senza rimpianti“.
FOCUS SULLA PARTITA
Ranocchia: “Sicuramente dobbiamo affrontare il match di domani come l’ultima di campionato. Sappiamo che è una squadra forte e molto fisica, ma siamo consci di quello che stiamo costruendo e andiamo in Germania solo per vincere. Non abbiamo altri risultati“.
IL CAMMINO IN CHAMPIONS
Conte: “Se oggi non siamo più padroni del nostro destino è perché abbiamo fatto degli errori. Detto questo, l’unico modo per restare in vita in Champions è vincere domani anche se non sappiamo che sarà facile.
Sicuramente la partita di domani è un’occasione per dare seguito al percorso iniziato in Europa dove spesso ti trovi a giocare partite da dentro o fuori. C’è l’occasione per testare una volta di più questo tipo di situazioni“.
L’EVOLUZIONE DELL’INTER
Ranocchia: “Io credo che quello che abbiamo fatto l’anno scorso è stato grandioso. Per quest’anno dobbiamo anche guardare il momento, abbiamo finito la stagione il 21 agosto e quasi tutti i Nazionali sono partiti dopo pochissimi giorni per mettersi a dispizione dei loro c.t. Sicuramente questo sarà un anno di crescita, stiamo facendo un percorso importante.
Si può dire ciò che si vuole, ma siamo ancora in corsa in Champions, possiamo ancora passare il turno. Questo deve essere il nostro obbiettivo. In campionato siamo lassù in classifica.
In tanti anni di Inter, ho visto che quando le cose vanno bene si cerca sempre di buttarla giù in un modo o nell’altro, magari creando aspettative esagerate. E quando le cose vanno male sembra tutto da buttare. Ma non è così: ogni momento va razionalizzato, adesso siamo in corsa per tutti i nostri obbietivi, così deve essere e così è.
Adesso tutti attaccano Hakimi per esempio, quando invece è un giocatore molto forte che semplicemente ha bisogno del suo tempo venendo da un altro campionato. Penso che la stampa debba dare giudizi molto meno affrettati sull’Inter, e debba ragionare e scrivere in maniera molto diversa“.
SU ACHRAF HAKIMI
“Non mi piace parlare dei singoli ma ripeto quanto già detto a inizio stagione. È un calciatore che ha grandi potenzialità ma che deve lavorare tanto soprattutto nella fase difensiva.
Non dimentichiamoci che in Italia ci sono tantissime pressioni, in altri campionati c’è più senso di divertimento, meno pressione. Deve essere bravo lui a fronteggiare questa tesione diversa da quella che c’è in Germania“.
LA SOLIDITÀ CONTRO IL SASSUOLO
“Continuo a ribadire un discorso molto semplice: dopo pochissimo tempo dalla scorsa stagione, ci siamo trovati ad affrontare partite ufficiali con calciatori che erano in altre squadre. Hakimi, Kolarov non erano all’Inter, c’è bisogno di tempo. Darmian e Vidal li avevo già allenati e quindi erano più rodati sotto questo punto di vista.
Abbiamo dovuto comunque shcierare giocatori che avevano tempo di giocare ancora 2-3 settimane insieme, di affrontare anche qualche amichevole. È inevitabile che nelle situazioni ci voglia tanto equilibrio, però l’equilibrio lo trovi anche giocando. Capendo le caratteristiche dei calciatori mentre loro capiscono i meccanismi della squadra, il tutto cercando il risultato. A volte ci siamo riusciti, a volte meno“.