Raymond Svider (presidente e presidente del comitato esecutivo di Bc Partners) ha spiegato la posizione del fondo inglese rispetto all’ingresso in nuovi mercati.
IL DIFFICILE ACCESSO AL DEBITO
Come riporta il sito danese Off The Pitch, Svider ha parlato di alcuni limiti agli investimenti dei fondi privati. La crisi economica dovuta al Covid-19 non consente l’accesso al debito: “Sembra che il mondo stia cadendo a pezzi. La maggior parte di noi che c’era anche prima della pandemia vorrebbe mettere i soldi per lavorare e sfruttare le opportunità. Al momento però non c’è debito disponibile per finanziare le acquisizioni. Inoltre, tutti in portafoglio abbiamo società che stanno vivendo situazioni senza precedenti e su cui dobbiamo concentrarci“.
Le parole suonano come un rallentamento per la trattativa con Suning, ma possono essere frasi di circostanza in questo periodo dedicato alla due diligence. Inoltre, calcioefinanza.it riporta un intervento che lo stesso Svider ha fatto a marzo 2020.
LA STRATEGIA DI INVESTIMENTO
In occasione dell’evento SuperReturn International, il più importante nel mondo del private equity e del venture capital, Svider aveva presentato così la strategia di investimento del fondo britannico:
«Cerchiamo segmenti di mercato che presentino una qualche forma di crescita strutturale. Cerchiamo segmenti che siano resistenti alla recessione perché ovviamente c’è una probabilità alta o comunque significativa che nei prossimi cinque anni ci sia una qualche forma di rallentamento economico. E, cosa molto importante, cerchiamo segmenti molto frammentati».
Il presidente di Bc Partners però aveva anche sottlineato che laddove sarebbe stato possibile creare valore, si sarebbe generato un margine di manovra grazie a una “ricompensa per il rischio che è equilibrata e che, se l’economia iniziasse a rallentare, continuerà a rendere“.
Questa specificzazione rende coerente la strategia di investimenti con il mondo del calcio: Suning aspetta novità, la trattativa potrebbe subire una nuova spinta.