Mai come adesso bisogna pensare alla sostenibilità economica del sitema calcio. Un problema annoso che non può essere più aggirato. Ecco l’interessante analisi di Roberto Sommella direttore di Milano Finanza che spiega: il futuro del calcio è nei fondi di investimento e l’Inter non farà eccezione.
IL CONTRASTO SUI DIRITTI TV E IL FUTURO DELL’INTER
Intervenuto nel corso della trasmissione di Rai2 “90° Minuto–La Tribuna”, il direttore ha chiarito alcuni punti roventi della politica del calcio: dai diritti TV, agli stadi, fino alla futura gestione dell’indotto.
DIRITTI TV
Sommella è partito dalla lettera che 7 club, tra cui l’Inter, hanno inviato al presidente di Lega Paolo Dal Pino. I club chiedono di chiudere il discorso dei diritti TV scegliendo l’offerta di DAZN e ribadiscono il loro “no” all’ingresso di fondi di private equity. Il direttore ha spiegato: “La Lega Serie A è divisa tra chi vuole stringere l’accordo con DAZN e Tim e chi vuole chiudere l’accordo con Sky. Questi club vogliono chiudere subito per avere maggiore potere contrattuale e decidere poi se fare entrare o meno i fondi di investimento nell’azienda calcio”.
IL FUTURO DEGLI STADI ITALIANI
“È un tema importante, molti impianti sono rimasti come quando ci andavo io! Con uno sport sempre più televisivo, c’è la la necessità di avere impianti moderni, più piccoli e più comodi“.
I FONDI DI INVESTIMENTO E IL FUTURO DELL’INTER
Dalla situazione stadi il discorso si allarga alla gestione del sistema: “Il vero punto è che il calcio deve finire in mano ad aziende attrezzate perché il mecenatismo non esiste più. Sono sicuro che, prima o poi, i fondi di investimento prenderanno il largo: quando entrano, prendono quote significative e lo fanno con soldi sonanti, per questo vogliono comandare”.
E quindi sulla situazione di Suning: “Anche per l’Inter si parla tantissimo dell’ingresso di fondi. Si parla di 800 milioni, una cifra molto importante per un’azienda come l’Inter; ma ancora non si è chiuso l’accordo. Però credo che alla fine si farà: Suning è un operatore importante ma alla fine il capo di tutta la finanza cinese è il Presidente della Repubblica. E ha deciso che la Cina non deve investire più nel calcio”.