11 anni dopo il suo trionfo in Serie A, l’Inter torna a vincere lo scudetto. Massimo Moratti si esprime così ai microfoni di Sky all’indomani del trionfo nerazzurro. Grande felicità e la concessione di sentirsi tifoso: Moratti spera di vedere Kanté in nerazzurro.
IL MOMENTO DELLA SVOLTA
“Secondo me la svolta è stata il ritorno con il Milan. Lo pensavo prima di quel match: vincendo poi ci sarebbe stata una strada in discesa. I rossoneri erano gli unici a poter contendere un po’ lo scudetto. Quella è stata una prova di sicurezza della squadra“.
IL GIOCATORE CHE L’HA STUPITA DI PIÙ
“Diamo per scontata la qualità di Lukaku e Lautaro, che però scontata non è: sono due giocatori eccezionali. Lukaku è l’emblema di questa vittoria, segna e alleggerisce il lavoro della squadra. Barella però secondo me ha più di tutti impersonificato il carattere dell’Inter, necessario per poter vincere: lui ha fatto un campionato speciale. Ma lo hanno fatto tutti, da Hakimi alla difesa fino al portiere, malgrado nelle ultime partite possa aver dato un’altra impressione. Non ci sono punti deboli“.
VALUTAZIONE DI CONTE
“Conte è tenacia, resistenza, uno che è riuscito a portare avanti il suo scopo, proteggendo la squadra e formandola. Per me è stato eccezionale“.
SIMILITUDINI CON UN’ALTRA INTER
“Sinceramente, più che la mia Inter, mi ricorda l’Inter allenata da Trapattoni. Una squadra piena di carattere, sorprendente in quell’anno che aveva vinto anche con una certa distanza dagli altri. Poi ci sono le somiglianze con tutte le Inter che hanno vinto nel passato. Spero che questi giocatori diventino punto di riferimento per chi verrà dopo“.
IL CONSIGLIO A STEVEN ZHANG
“Lui è giovane, ma è pieno di sensibilità e attenzione. E poi ha un modo molto umile di porsi. Capisci che lui le cose le conosce già, ma cerca di apprendere tutti i consigli che gli dai. È uno furbo, che capisce la situazione che ha intorno. A lui ho dato consigli amichevoli, sul carattere dell’Inter, dei suoi tifosi… non certamente consigli tecnici. E gli consigliavo di essere sincero nella comunicazione, di parlare chiaramente e direttamente, senza avere una mediazione con i tifosi“.
SI SENTE PIÙ SOLLEVATO?
“Senza dubbio. Fa molto piacere che l’Inter sia tornata a vincere e che ci siano le premesse per guardare avanti. Mi sono tolto un peso“.
ANALOGIE TRA CONTE E MOURINHO?
“Sì, ci sono. Il paragone lo vedo un po’ come quello tra Herrera e Trapattoni. Professionisti serissimi, che hanno la voglia di vincere e capaci di convincere tutti di poterlo fare. C’era il rischio che la squadra si rilassasse, invece Conte gli ha continuato a dare la forza di restare attenti e vigili. Vedo analogie tra Conte e Mourinho soprattutto per l’atteggiamento nei confronti dei giocatori e per la grande professionalità di entrambi”.
GIUDIZIO SU LUKAKU
“Lui è davvero forte. Capisco ciò che provano per lui i tifosi, anche io ho lo stesso sentimento nei suoi confronti. E poi è un ragazzo molto intelligente, è migliorato tantissimo tatticamente e tecnicamente. Abbiamo tra le mani un giocatore eccezionale, ha fatto bene Conte a volerlo a tutti i costi“.
VINCERE LA CHAMPIONS
“Si pensa sempre di riuscire a conquistare qualcosa di impossibile, anche se gli altri non ci credono. Partiamo l’anno prossimo per cercare di riuscire a vincere tutto, se succede è fantastico. Ma non è per niente facile. La Champions richiede uno spirito particolare che quest’anno l’Inter non ha potuto avere, ma penso che questa stessa squadra, in questo stesso momento, farebbe molto meglio. Secondo me non c’è bisogno nemmeno di tanti ritocchi. Sarà appassionante l’anno prossimo provare a raggiungere tutti gli obiettivi“.
MAGARI CON KANTÉ?
“Senza dubbio Kanté è un giocatore con tutte le qualità per dare ancora più forza all’Inter. Noi prendemmo Sneijder quando avevamo una squadra veramente forte, lui ci mise in condizioni di diventare eccezionali. Lo stesso varrebbe per Kanté, ma è difficile prenderlo: dico che lo sogno perché mi permetto di fare il tifoso“.