Che Lele Adani sia un personaggio particolarmente schietto nel valutare qualsiasi situazione calcistica non è una grande novità. E l’intervista, rilasciata quest’oggi, a La Gazzetta dello Sport conferma quanto predetto. Questa volta il tema trattato ha a che fare con la difficilissima situazione dell’Inter.
L’ex difensore nerazzurro, fino a un mesetto fa commentatore tecnico per Sky, ha mostrato grande disappunto. Un disappunto acuito soprattutto dalla ormai imminente cessione di Lukaku al Chelsea e dal modo in cui la società nerazzurra lo sostituirà.
Secondo Adani, l’opzione Džeko è sintomatico della confusione tecnica regnante in sede alla dirigenza interista, che dovrebbe progettare con più futuribilità, puntando sui giovani, e dovrebbe manifestare più chiarezza nei confronti dei tifosi. A corredare la chiacchierata anche un suo consiglio per gli acquisti, considerando la politica adottata dal club di Corso Vittorio Emanuele II, 9.
SULLA MANCANZA DI IDEE – “Quando non ci sono soldi, l’unica alternativa è avere idee. Mi sembra che la priorità di tutti i componenti dei piani alti di Viale Liberazione sia stata scaricarsi le colpe per la cessione di Romelu, più che pensare a come sostituirlo al meglio“.
SULLA SCELTA DI DŽEKO – “La mia impressione è che l’area tecnica dell’Inter si sia trovata completamente impreparata alla partenza di Lukaku e con il centravanti della Roma abbia fatto una scelta di comodo, quella più a portata di mano. Non la più logica o la migliore, anche con un budget ridotto. E lo dico con tutto il rispetto per Džeko, che è un campione, ma ha 35 anni. Può essere considerato ancora un titolare, non un investimento da società che pensa al futuro e di questo dovranno rispondere i dirigenti. Purtroppo c’è ancora il pregiudizio che un ragazzo di 20 anni non possa reggere l’impatto con San Siro, ma quanti anni aveva Icardi quando arrivò all’Inter?“.
SUI PROFILI FUTURIBILI – “Bene, con un’area scouting specializzata nella ricerca, ti puoi muovere in anticipo sui giovani talenti. Il Monaco per 18 milioni ha preso dall’Az Boadu, che è un grandissimo prospetto. E poi penso a Isak della Real Sociedad, che prima dell’Europeo era più accessibile di oggi, o a Cunha dell’Hertha Berlino, grande protagonista all’Olimpiade con il Brasile. Nessuno pretende Håland o Richarlison, che sono irraggiungibili, ovviamente. Ma con la cifra che si potrebbe spendere per un Zapata (30 anni, ndr), puoi permetterti giocatori futuribili e con margini di crescita enormi. È quello che a suo tempo ha fatto la stessa Inter con Lautaro Martínez“.
CHI PRENDEREBBE ADANI? – “Di sicuro serve una punta in più, come serviva lo scorso anno, dato che Sanchez ha spesso problemi fisici. Leggo di Zapata o altri, ma dal punto di vista tecnico, andrei su Luis Muriel. Perché sa fare tutto e ti darebbe imprevedibilità, anche nelle combinazioni. Puoi giocare con il centravanti classico, quello con chili e centimetri, con un attacco mobile o interscambiabile. Muriel è il dodicesimo uomo perfetto ed emoziona anche il tifoso“.
SULLA CHIAREZZA PER I TIFOSI – “Gli interisti la meriterebbero più di tutti, sono stati i più presenti allo stadio, prima della pandemia. Hanno passione e sono in grado di capire la situazione problematica, se vengono guidati da una comunicazione trasparente, sincera. Cedere alcuni big e ripartire con progettualità e idee è un conto. Vendere e muoversi a tentoni un altro. E questa sensazione fa male al tifoso…“.
This post was last modified on 10 Agosto 2021 - 16:34