Un appuntamento speciale oggi su SpazioInter.it, dove i nostri lettori possono leggere le dichiarazioni di Federico Dimarco, ospite del Web Media Day organizzato eccezionalmente dall‘Inter, dedicato ai siti web.
“È stata una grandissima emozione, sono contentissimo di aver rinnovato con la squadra con cui sono cresciuto. Con il mister ho un ottimo rapporto, gioco dove vuole il mister, l’importante è giocare“.
“C’è poco da dire sulla partita di domenica, siamo consapevoli di aver sbagliato approccio, pensiamo alla prossima“.
“L’anno scorso non ero qua ma la squadra è cresciuta tanto, c’è sempre tempo per migliorarsi“.
“Aver vinto lo scudetto ci dà tanta consapevolezza. In questo momento abbiamo fatto un po’ di fatica a fare punti ma sappiamo quanto valiamo. Dobbiamo star tranquilli e pensare alla prossima partita. Vogliamo rimanere lassù fino alla fine”.
“Il rapporto con mio fratello è bellissimo, ci sentiamo giornalmente anche se adesso siamo lontani. Cerco sempre di dargli dei consigli per migliorarsi”.
“Ho passato alcuni momenti non facili, soprattutto due infortuni gravi che ho avuto. Ho sempre cercato di rimanere lucido, alla fine il lavoro ha dato i suoi frutti“.
“Rinnovo? C’era poco da convincere. La mia idea era chiara dall’estate, volevo rimanere qua senza nessun dubbio“.
“Cerco sempre di pensare giorno dopo giorno, non anno dopo anno. Dobbiamo far bene, poi si vedrà“.
“Avevo 16 anni quando sono venuto in prima squadra, c’era Mancini. Da Spalletti l’Inter ha cominciato un percorso di crescita, poi lo scudetto con Conte, quest’anno speriamo di rifarci“.
Domanda SpazioInter: In Serie A sei stato allenato da Juric, quanto è stato importante e quali sono le differenze con Inzaghi?
“Sicuramente è stato importantissimo perchè è stato l’allenatore che mi ha fatto diventare questo giocatore. Ha sempre creduto in me, lo ringrazierò sempre. Lui con Inzaghi mi hanno fatto crescere moltissimo. Sono entrambi importantissimi per me, anche se il gioco è diverso”.
“La stagione al Sion? È stato un anno difficile, sono stato fermo 4 mesi. Praticamente non ho giocato quell’anno, è stato il percorso giusto ma più mentalmente che a livello di campo. Io consiglio ai ragazzi di essere forti mentalmente, di tirar fuori sempre il meglio”.
“Se ho parlato con Mancini dei miei miglioramenti? Sinceramente non abbiamo parlato, ci siamo salutati”.
“Gosens? La concorrenza non mi fa paura, l’important eè che ci sia competitvità sana perché è la coasa che fa dare il meglio a ogni giocatore. Per lui parla il capo, ha fatto anni fantastici all’Atalanta”.
“Nazionale? Sì ho qualche speranza, la convocazione in Nazionale passa dalle prestazioni con l’Inter“.
“Sicuramente quando esci da un Settore giovanile così importante, non è facile adattarsi perché sei stato abituato al meglio. Ho fatto 5-6 anni di alti e bassi, sono contento perché tutto il sacrificio che ho fatto è stato importante per arrivare all’Inter“.
Se l’Inter vince lo scudetto?
“Sì'”.
“Kolarov e Bastoni? C’è un rapporto bellissimo con entrambi, io vado d’accordo con tutti. Non c’è bisogno di mettersi uno contro l’altro, quello con cui ho avuto più rapporto è Bastoni perché siamo stati insieme a Parma. Kolarov ogni giorno mi dà grandi consigli”.
“Nessuno poteva sapere dove sarei arrivato, io sono contento di essere qua e penso solo all’Inter. Alcuni ex compagni li sento, come Bonazzoli, sono contento che abbia segnato al Milan“.
“Dobbiamo pensare a una gara alla volta, siamo tutti lì e fino alla fine sarà una battaglia. Cercheremo di rimanere lassù”.
“Se temiamo più Napoli o Milan? Nessuno, pensiamo solo a noi stessi, solo noi possiamo sbagliare. Dobbiamo lavorare come stiamo facendo, tralasciando la partita di domenica: vogliamo tornare in vetta”.
“Sete di vendetta avete contro il Milan in Coppa? Tanta”.
“Modello per calciare le punizioni? Non lo so, ci sto pensando ma non mi viene in mente”.
“Quando eravamo a -7 dalla prima in classifica tutti ci davano per morti, poi a gennaio era sicuro vincessimo lo scudetto a tutti i costi. Capitano passi falsi, l’importante è non perdere le certezze. Tralasciando domenica, un passo falso di cui siamo consapevoli, da oggi a venerdì dobbiamo pensare di portare a casa il risultato in qualsiasi competizione”.
“Seconda stella? Sicuramente c’è tanta consapevolezza perché vincere aiuta a vincere. Dopo la Supercoppa sarebbe importantissimo”.
This post was last modified on 22 Febbraio 2022 - 23:46