Ivan Perisic è l’uomo copertina della finale di Coppa Italia. Dalla doppietta di ieri sera, alla dimostrazione di forza contro il Liverpool di Alexander-Arnold, fino all’eurogol di Bologna: il croato è stato l’arma in più di Simone Inzaghi.
Negli anni scorsi abbiamo trovato spesso il suo nome sulle pagine di mercato, senza nemmeno troppi rimpianti da parte dei tifosi dell’Inter che per una buona cifra l’avrebbero portato direttamente loro lontano da Milano. Oggi nessuno riuscirebbe ad immaginarsi un Inter senza Perisic, ma cosa è cambiato?
Le qualità del giocatore non sono mai state messe in discussione, stiamo parlando di uno dei trascinatori della Croazia nel mondiale del 2018. Tre gol nella competizione di cui uno in finale ed uno in semifinale. Quello che è sempre mancato ad Ivan è stata la continuità.
Nel 2019 Conte non lo ritiene adatto al suo modulo, Ivan va un anno in prestito al Bayern Monaco e mette in bacheca tutto quello che poteva vincere. Dopo la finale di Champions alcuni giornalisti italiani alla ricerca della polemica gli chiedono dei nerazzurri. Lui non da loro il contentino e risponde: “Peccato per l’Inter, non ho vinto con loro. Ho ancora un contratto di due anni, ci troveremo e parleremo“.
L’anno dopo torna a Milano e con tutta l’umiltà del mondo, a 31 anni, si mette in gioco. Cambia ruolo, impara a fare la doppia fase ed inizia un nuovo periodo della sua carriera: la sua consacrazione.
L’inizio non è stato facile ma Ivan ha ingranato, è cresciuto calcisticamente e mentalmente. Vince lo Scudetto ma non è l’uomo in copertina, in estate vanno via i leader della squadra ed è qui che Perisic scala l’ultimo gradino. Capisce le difficoltà di un gruppo che ha perso tutte le sue certezze e si trasforma lui in una di queste.
Oggi abbiamo di fronte un uomo spogliatoio, un trascinatore. Un uomo che ha preso la squadra sulle spalle e ha detto: “Adesso ci penso io“. Il suo contratto scade tra un mese, perdere un giocatore di questo calibro a zero sarebbe una follia: Ivan Perisic va tenuto stretto.