L’Inter cade nel secondo big match stagionale. Cade e si fa male. Brozovic illude con il gol dell’1-0, Giroud e Leao ribaltano il risultato, con il portoghese protagonista anche del gol del 3-1. Dzeko segna e il 3-2 e fa sperare i tifosi interisti che devono però arrendersi alla realtà al 96′.
Forse uno dei peggiori derby giocati nell’ultimo decennio, per risultato, approccio alla gara, intensità.
Un’Inter che dopo il gol del momentaneo pareggio si è disunita, cadendo in un moto perpetuo di sterilità.
Dopo lo scudetto perso per soli due punti e le scorie dei festeggiamenti scudetto, ci si aspettava un approccio alla gara diverso, con il coltello tra i denti, per prendersi la prima rivincita stagionale contro i rivali cittadini.
I nerazzurri, al contrario, sono scesi in campo con l’encefalogramma piatto. Zero idee, zero grinta, zero convinzione.
Il fatto è che all’Inter basta pochissimo per ucciderla e basta pochissimo per rianimarla. Una squadra con evidenti limiti mentali, culminati lo scorso anno con lo scudetto perso, che non dà cenni di ripresa. Una squadra isterica.
Il limite mentale è un gigantesco elefante nella stanza. Troppo spesso sottovalutato. L’arma in più nell’anno dello scudetto, la lama che fino ad ora sta affossando l’Inter.
L’estate ha portato via tante certezze. Un’estate faticosa per tutti, con Bastoni prima, Skriniar e Dumfries poi, oggetti di mercato. Un aspetto da non sottovalutare nel clima all’interno gruppo.
2 sconfitte in 2 big match. Score improbabile per una squadra che dovrebbe lottare per il titolo.
In questo avvio di stagione quello che manca è la crescita. In campo scende una squadra impaurita, con idee di gioco banali e con una fase difensiva completamente da restaurare.
Serve un immediato switch mentale, che deve in primis partire da Inzaghi. Solo così si potrà tornare alla vecchia Inter, prima che sia troppo tardi.