Non c’è più tempo di leccarsi le ferite e piangere su latte versato, l’Inter deve dimenticare l’ultimo ko in campionato e ripartire, a cominciare da stasera nella sfida di Champions League contro il Barcellona.
Non serve un’ottima prestazione senza i tre punti, sarebbe meglio vincere pur non giocando benissimo. Se poi dovesse arrivare una vittoria convincente, allora molto meglio.
Ciò che serve adesso, però, sono probabilmente i tre punti, senza pensare troppo al modo in cui arriveranno.
Serve la scossa. nel frattempo, uno dei pilastri della squadra, Milan Skriniar, parla di diversi argomenti nell’intervista pubblicata oggi nel Matchday Programme di Inter-Barcellona.
“Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, come i compagni che ho avuto. Credo che un ruolo importante l’abbia avuto il mister che mi ha provato per la prima volta nel ruolo di difensore centrale, perché prima giocavo a centrocampo, da bambino anche in attacco“, dice il forte difensore slovacco.
Dopodiché, continua: “La giusta mentalità, quella di non mollare anche se non va tutto come vuoi, è l’aspetto del mio carattere che più mi ha aiutato in carriera: credo, infatti, che la testa e la determinazione siano elementi imprescindibili“.
“Da piccolo giocavo in attacco e il sogno di ogni bambino è sempre quello di segnare, di essere decisivo: per questo motivo il mio idolo non poteva che essere Ronaldo il Fenomeno. Lui era un giocatore decisivo e incredibile. Mi sono sempre ripetuto che le cose facili possono farle tutti, per questo bisogna avere il coraggio di provare quelle più difficili“.
“Se chiudo gli occhi, la partita che ricordo con più emozione è l’esordio in Champions a San Siro contro il Tottenham, quando siamo entrati in campo ho provato una sensazione bellissima“, conclude Skriniar.
This post was last modified on 4 Ottobre 2022 - 13:15