A Palazzo Parigi, a Miliano, è appena terminata, l’Assemblea degli Azionisti dell’Inter, dove hanno presenziato: Steven Zhang e i due amministratori delegati Beppe Marotta e Alessandro Antonello.
Tra le tante domande poste al direttore Beppe Marotta, ce n’è stata una sul fronte allenatori.
Di seguito, la domanda e la risposta di Marotta:
“In questa sua gestione, scegliere Conte magari poteva essere più facile, poi ha scelto Inzaghi. Le chiedo dopo 16 mesi, cosa l’ha convinta di più su Inzaghi, e se a questo punto, con la qualificazione degli ottavi, c’è la possibilità che ci sia il prolungamento del contratto per il mister.”
“Ci tengo a sottolineare come qualsiasi decisione presa viene sempre condivisa, dal Presidente, dal management e della proprietà. Dopodiché, le idee, vengono avallate, condivise, definite tutti insieme, proprio perché in un team vincente tutte le componenti hanno un ruolo fondamentale. Detto questo, è chiaro che questa è una pagina di un libro di vittorie.
Conte ha sicuramente scritto una pagina importante perché quando è arrivato sicuramente ha contribuito a dare una mentalità diversa, nuova, vincente e quindi una pagina è stata scritta da lui. Dopodiché un’altra pagina è stata scritta da un giovane allenatore che è Simone Inzaghi, perché di quei tre trofei due sono suoi.
Come abbiamo già detto anche nella passata stagione, quando l’abbiamo preso, abbiamo riscontrato in lui quelle skills, quelle qualità che cercavamo in un allenatore giovane, italiano, un allenatore che aveva voglia di crescere e di collaborare e far sì che fossero raggiunti traguardi importanti“.
Marotta e l’elogio ad Inzaghi
“Parliamo di due buoni allenatori. Ci sono anche 10, 12 anni di differenza tra uno e l’altro, quindi magari c’è anche la differenza di esperienza tra un allenatore e l’altro, ma Simone Inzaghi ha dimostrato comunque di avere quelle qualità per raggiungere nel futuro un livello qualitativo di altro prestigio e speriamo che lo possa raggiungere con noi. La conquista di questa qualificazioni è un fattore importante, non tutti ci accreditavano e quindi soprattutto il merito è suo, perché in questi mesi anche di difficoltà, è riuscito ad amalgamare il gruppo”.
Marotta sulla partenza dell’Inter
“Noi siamo partiti con un handicap invisibile, non tangibile, un handicap che anche noi facevamo fatica a capire perché non riuscivamo a ottenere risultati. Poi la maturità e la professionalità dei giocatori, che si sono ritrovati tra di loro, si sono parlati, come è giusto che sia, in tutte le buone famiglie, ha fatto sì che, insieme al supporto dell’allenatore si potesse riavviare in quel cammino fatto di risultati positivi e di obiettivi vincenti”.
Tatiana Digirolamo