Emergono novità per quanto riguarda Vittorio Boiocchi, capo ultras nerazzurro assassinato sotto casa nella giornata di sabato, attraverso le intercettazioni della Procura di Milano.
Tali intercettazioni sono state rese note, attraverso ricostruzioni, dal Corriere della Sera, e sono state effettuate poiché vi era il sospetto di una possibile associazione a delinquere da parte di quattro dirigenti nerazzurri.
L’accusa sussisteva nel vendere i biglietti ai capi ultrà a prezzi più bassi se non gratis e anche la possibilità di vendere merchandising. Ha del clamoroso quanto emerso dalla seguente intercettazione:
“Adesso cambiamo tattica, adesso le cose ce le prendiamo per forza e poi vediamo cosa succede”
Frase detta da Vittorio Boiocchi nei confronti di un dirigente nerazzurro per non aver avvisato i tifosi dell’arrivo di Ashley Young nel 2020.
Curva Nord – L’archiviazione
Il caso però è andato in archiviazione, in quanto il pm di Milano Leonardo Lesti aveva sottolineato come i quattro dirigenti fossero in realtà vittime del comportamento minaccioso ed estorsivo dei capi dei tifosi e quindi semmai persone offese dei reati.
Infatti uno dei dirigenti aveva testimoniato di essere stato minacciato da Boiocchi in persona attraverso pressione psicologica e minacce sull’utilizzo di fumogeni, lanci di monetine e cori offensivi.
Curva Nord – Le minacce
Comportamenti già visti in passato in altri casi, sempre riguardanti il prezzo dei biglietti, sulla vendita libera per poter poi attuare bagarinaggio, l’organizzazione delle trasferte e gli ingressi allo stadio.
Questi comportamenti hanno portato a decretare al pm Lesti che “anche la dirigenza interista era vittima del comportamento estorsivo dei capi tifosi, che li utilizzava esclusivamente per il raggiungimento di finalità di prestigio personale quando non di mero profitto privato”.
Giacomo Pio Impastato