Asllani: “Mai chiesta la cessione”, poi il commento sul gol sbagliato contro il Barcellona

In casa Inter testa al campo con mister Simone Inzaghi a lavoro per preparare al meglio il ritorno in campo, in attesa dei vari nazionali ancora impegnati con il Mondiale in Qatar.

Nel frattempo l’Inter è reduce da due amichevoli che hanno dato buone risposte all’allenatore.

Tra i protagonisti sicuramente Kristjan Asllani, autore di un gol nel 6 a 1 contro Lo Gzira United.

Il giovane centrocampista, arrivato in estate in nerazzurro, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport e ha toccato diversi temi.

Asllani: “Aspetto il mio momento e intanto imparo!”

Getty Images, Asllani, centrocampista, Inter

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Kristjan Asllani ha parlato del suo momento all’Inter, rispondendo a diverse domande.

Sul poco minutaggio nella prima parte di stagione: “Perché devo crescere, migliorare, e perché sono in un centrocampo di campioni. Tutto qui, niente di strano. Ero e sono pronto, ma non pensavo avrei giocato chissà quanto, proprio per il livello dei compagni. Ma io sono contento dei miei spezzoni e sono convinto che questo sia il momento di imparare: da Brozovic a Calhanoglu, li considero tutti dei maestri”.

Sulla cessione in prestito: “Mai. Sono contento qui e voglio rimanerci. Sono stato io a fare questa scelta e la rifarei. Fin dall’inizio sapevo a cosa sarei andato incontro: è tutto parte di
un percorso”.


Sull’appellativo “vice-Brozo”: “Normale all’inizio, ma io lavoro per guadagnare sempre più spazio ed essere ricordato per il nome che porto. Sono semplicemente Asllani, con le mie caratteristiche e i miei difetti. Uno è la fase difensiva perché sono uno a cui piace tanto tenere la palla”.

Sul ruolo:Ho fatto pure il trequartista, ma mi considero un mediano davanti alla difesa. Andreazzoli è stato fondamentale nel farmi giocare in diverse posizioni, oltre ad essere un maestro, un educatore: ha creduto in me. Inzaghi gli somiglia in questo, fa sentire i giovani parte di un tutto”.

Appena arrivato, pensavo di avere difficoltà in uno spogliatoio con così tanti nomi importanti.
Invece, tutto è filato liscio, con naturalezza: l’insegnamento che mi danno è sempre quello di rimanere umile. Mi hanno accolto bene tutti, ma Danilo D’Ambrosio è unico: è lui l’uomo che trasmette da una generazione all’altra ‘l’interismo’. Mi ripete sempre che non è importante il nome che hai dietro, ma lo stemma che porti davanti”.

Su cosa “ruberebbe” ai compagni di reparto, dice: “A Brozovic la tranquillità col pallone tra i piedi. A Barella la grinta e lo spirito in ogni allenamento. A Calhanoglu e Mkhitaryan la tecnica: sono due di qualità superiore. Da Gagliardini l’inserimento e la forza fisica”.

Sul gol sbagliato contro il Barcellona:Se non ci penso io, mi ci fanno pensare gli altri. Quando torno in paese o sono per strada, c’è sempre qualcuno che me lo ricorda: alla lunga un po’ stufa… Ma ammetto di non aver dormito per quattro giorni, passavo le notti a guardare quell’azione, ce l’ho stampata in testa. Vi assicuro che volevo darla di prima a Mkhitaryan. Poi ho preferito stoppare e poi passargliela, ma il controllo è andato un po’ lungo: a quel punto non c’era più spazio. Pensavo di segnare, ma è andata male. Ero distrutto, ma mi hanno consolato tutti, proprio tutti. Purtroppo non posso più tornare indietro, ma è il momento di andare avanti: prima del Porto in Champions, pensiamo al Napoli. Se vinciamo il 4 gennaio,
possiamo riaprire il campionato per tutti”
.

Sull’essere tifoso dell’Inter da piccolo, invece, dice: “Ho le foto, le prove! Sono stato innamorato di Zanetti”.

Sulle sue origini:Sono albanese, sono nato lì: le origini ti chiamano. Ma da quando ho due anni sto in provincia di Pisa e in Italia ho costruito la mia vita. Lo vede pure dal mio accento toscano. Per questo un gran bel pezzo di cuore non può che essere italiano“.

Sulla Nazionale:Mi sembrava giusto giocare per l’Albania per rispettare le mie origini, senza nulla togliere all’Italia di cui mi sento parte. In fondo, sono due popoli fratelli e questa è una cosa bellissima”.

Infine, due parole sul Mondiale:Chi lo vince? Mi piacerebbe che nello spogliatoio dell’Inter alla fine ci sia un campione del mondo. E la prossima edizione vorrei giocarla anche io con l’Albania: i nostri tifosi si meritano una gioia così. Ovviamente con l’Italia presente, come è normale che sia”.

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