MILAN, ITALY - FEBRUARY 14: General view outside the stadium prior to the UEFA Champions League round of 16 leg one match between AC Milan and Tottenham Hotspur at Giuseppe Meazza Stadium on February 14, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
“Con le stampelle non puoi entrare”. Nel grande calderone delle discriminazioni verso chi ha disabilità c’è anche questo: l’accesso negato allo stadio. La storia di Antonio Medici, commercialista e giornalista di Benevento, ci mostra ancora una volta quanto siano inadeguate le infrastrutture nel nostro Paese.
L’intervista de Il Corriere del Mezzogiorno ci racconta tutto il disagio che deve vivere una persona con disabilità per andare allo stadio in Italia. Antonio ricorda la prima volta che non fu ammesso all’interno di un impianto: “Ero a Napoli per vedere Napoli-Arsenal con mia figlia nel 2019. Sono stato fortunato perché degli avvocati hanno convinto gli addetti alla sicurezza a lasciarmi passare, purché togliessi le stampelle”.
Tuttavia non c’è fine al peggio: “La volta peggiore fu a San Siro. Ero a Milano per vedere Inter-Sampdoria e per condividere quel momento con le mie figlie. Tuttavia fecero entrare solo loro, mentre io fui accompagnato nel settore disabili e, ancora una volta, dovetti lasciare le stampelle. Da quel giorno non vado più allo stadio“.
Inoltre non si tratta di un problema circoscritto a San Siro o al Maradona: “Inter, Milan, Lazio, Napoli e Salernitana considerano le stampelle al pari delle mazze da baseball. C’è scritto nel loro regolamento d’uso dello stadio. Pensano siano un’arma impropria, però nelle curve entra di tutto“.
Infine Medici si lascia ad un monito: “Gli stadi devono essere luoghi di spettacolo ed accoglienza, non di respingimento. Non credo che un uomo che cammina male possa essere considerato un delinquente”. La storia è sempre quella: a forza di nascondere la polvere sotto al tappeto, prima o poi la polvere invade la stanza.
Enrico Coggiola
This post was last modified on 15 Febbraio 2023 - 11:41 11:41