Intervistato in esclusiva ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti, ha analizzato la sfida di Champions League con il Porto di questa sera.
Focus improntato sulla squadra allenata da Simone Inzaghi che, a detta dell’ex patron nerazzurro, oggi potrà dire la sua anche grazie al suo uomo chiave: Lautaro Martinez.
Inter-Porto, Lautaro sarà l’uomo decisivo? Le parole di Moratti
“Il Porto è una squadra tosta e organizzata. Magari non di nome, ma fastidiosa da affrontare. Eliminarli non suonerebbe come un’impresa, invece lo sarebbe. Potrebbe essere un ottimo biglietto da visita. La rosa è forte ed esperta. Non vedo squadre imbattibili e se passiamo il turno possiamo prendere convinzione. In fondo è successo anche nel 2010, dopo avere eliminato il Chelsea agli ottavi. Inzaghi negli scontri diretti ci sa fare, con lui la squadra è più libera di esprimersi, ma ha troppi alti e bassi. L’anno scorso abbiamo giocato alla pari con il vero Liverpool e tre mesi fa eliminato il Barcellona nei gironi. Oggi mi aspetto un ‘alto’, se la squadra avrà la stessa rabbia vista contro Napoli e Milan sarà la favorita. Chi deciderà il match? Lautaro. Attaccante incredibile, che segna, lotta ed è decisivo. Uno di quelli che si abbinano ad una formazione per tutta la vita“.
Flop e top, da Lukaku a Calhanoglu passando per Dzeko: il commento di Moratti
“Con il Romelu di due stagioni fa l’Inter avrebbe messo ben altra pressione al Napoli. Per noi fu determinante ed è stato ripreso perché ritenuto tale. Gli infortuni l’hanno frenato e per uno col suo fisico stare bene è ancora più importante che per altri. La buona volontà però c’è tutta, nel primo spezzone di gara fa un gran lavoro, poi cala. Per fortuna Dzeko a quasi 37 anni si è confermato professionista esemplare e di intelligenza superiore. Il giocatore che più mi ha sorpreso quest’anno è Calhanoglu. Stile e classe erano noti, ma davanti alla difesa al posto di Brozovic ci sta mettendo una grinta e una continuità che non mi sarei aspettato“.