Simone on fire. L’allenatore interista, a seguito della conquista dei quarti di finale di Champions League, ha liberato tutto l’orgoglio attraverso parole con vena polemica.
Dalle dichiarazioni post-Porto si percepisce il risentimento di un tecnico spesso criticato ingiustamente, non soltanto dai tifosi: Inzaghi ha infatti rivendicato tutti i traguardi raggiunti negli ultimi 18 mesi.
I tre trofei affiancati alla doppia qualificazione agli ottavi di Champions (risultato addirittura migliorato quest’anno) nelle ultime due stagioni rappresentano per il mister piacentino un bottino sufficiente per gli obiettivi fissati all’inizio dell’avventura nerazzurra.
L’asserzione che però ha gettato benzina sul fuoco riguarda lo score ottenuto in Serie A: lo scudetto solo sfiorato nell’annata scorsa, unito al secondo posto attuale, è un messaggio che colpisce dritto nel segno, verso la sede di Viale della Liberazione.
Inter, la rivincita di Inzaghi: l’allenatore chiede maggior protezione
Il riferimento di Inzaghi va alle parole di Marotta dopo la sconfitta di Bologna: l’a.d. aveva infatti ricordato come il campionato debba essere il fine primario dei nerazzurri.
Affermazione che, secondo Tuttosport, ha creato il gelo tra le parti. Il tutto seguito dal disappunto da parte della dirigenza per l’anarchia sulla questione “rigorista” che ha creato compromesso il risultato a La Spezia.
Simone ha replicato con una frecciata che riporta al periodo Conte, il cui recente accostamento al Biscione in vista della prossima stagione è un altro dei punti cardine non digerito dall’ex Lazio: “Negli ultimi dodici anni l’Inter ha vinto uno scudetto che gli ha procurato qualche problemino economico”.
Un altro sassolino tolto dalla scarpa, con cui Inzaghi ha chiesto maggiore protezione e rispetto, “per sé e per la propria famiglia”. A fine stagione verranno effettuati le valutazioni del caso: il tutto dipenderà da come i nerazzurri porteranno a termine l’annata.