Con la sfida contro la Fiorentina di sabato pomeriggio alle ore 18:00 inizia il mese d’Aprile per la squadra nerazzurra, mese decisivo per le sorti degli uomini di Inzaghi che dovranno dare il massimo sia in campionato che nelle coppe.
L’Inter, al netto del brutto percorso in campionato con ben 9 sconfitte dopo appena 27 giornate, ha la possibilità di migliorare una stagione fatta fin qui di alti e bassi con prestazioni straordinarie alternate a partite altamente discutibili.
Le parole dell’ex difensore nerazzurro
In coppa Italia c’è la Juventus con una doppia sfida al cardiopalma, la squadra bianconera in campionato ha battuto sia all’andata che al ritorno i nerazzurri con qualche polemica di troppo e gli uomini di Inzaghi vorranno vendicarsi per tutto ciò.
Mentre in Champions League, dopo aver eliminato il Porto di Sergio Coincecao, sarà la volta del Benfica che si sta rivelando la vera sorpresa di questa stagione a suon di ottime prestazioni sia nel girone eliminando la Juventus ma anche in campionato dove ha messo già una seria ipoteca sul titolo.
Ipoteca sul titolo che ha già messo da tempo il Napoli di Luciano Spalletti, di lui e molto altro ha parlato l’ex difensore nerazzurro Andrea Ranocchia alla Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole:
Che ricordi ha di Pioli e Spalletti?
“Per una questione cronologica e di durata del rapporto professionale, con l’attuale tecnico del Milan ho potuto legare meno. Anche perché arrivò all’Inter quando io avevo già la testa al mercato. Tanto che dopo poco andai in prestito all’Hull City, in Premier. Ma gli ho fatto i complimenti per lo scudetto e lui mi ha scritto dopo il mio ritiro. Certo, con Spalletti ci sentiamo più spesso”.
Spalletti arrivò all’Inter avendo già vinto in Russia e sfiorato lo scudetto con la Roma. Pioli invece al tempo era meno “formato” a un certo livello.
“Vero, ma il milanista non sembrava assolutamente intimidito dall’ambiente. Aveva le idee chiare a livello calcistico ed era molto sicuro di sé anche nel proporsi”.
A Spalletti la lega anche il famoso episodio del tifoso aggredito verbalmente durante il ritiro di Brunico perché la stava contestando.
“L’aggressione andò vicina all’essere anche fisica, per poco non gli dava due schiaffi. E’ stata la prima volta che un allenatore ha preso le mie difese in quel modo. Un episodio che non dimenticherò mai, che mi ha aiutato in un percorso di rinascita che però avevo già intrapreso da solo. Il suo lavoro all’Inter è stato parecchio sottovalutato. Per Spalletti andrei anche in guerra”.