Francesco Acerbi è stata una delle sorprese di questa stagione nerazzurra. Arrivato a Milano con lo scetticismo della maggior parte dei tifosi dell’Inter, ha dimostrato sul campo di poter difende i colori nerazzurri.
L’ex difensore di Lazio e Sassuolo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Lega Serie A. Tra i tanti temi affrontati anche quello della malattia, il suo rapporto con Simone Inzaghi e uno sguardo al match di domani pomeriggio tra Inter e Salernitana.
Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:
Calciatore e futuro da allenatore?
“Mi vedo ancora calciatore per tanti anni, dipende un po’ dalla testa che c’è. Ho vissuto sei o sette anni di cose belle e brutte. Sono un buon osservatore, capisco un po’ il giocatore e mi piace anche stare insieme a loro. Quindi mi piacerebbe fare l’allenatore”.Il tumore?
“Prima della malattia ero un ragazzo, dopo ovviamente un altro. Prima stavo perdendo tutto quello che dovevo perdere, dopo mi è arrivata una seconda possibilità e quindi cerco di sfruttarla nel migliore dei modi”.Vialli?
“Ogni volta che parlava era una lezione di vita: era impressionante. È una di quelle persone che se parla ti ci incolli davanti e speri che non smetta mai di parlare. Lui è una di quelle persone, ha un altro livello umano”.Il record di 149 presenze consecutive in Serie A?
“Il record è stato bello finché è durato perché mi hanno dato una doppia ammonizione per niente a Napoli. Poi l’arbitro mi chiese scusa dopo, mi pare fosse Rocchi”.Sassuolo e Lazio?
“In quegli anni lì mi chiamo Ranieri per andare a Leicester, mi chiamarono squadre importanti ma ho sempre detto di no perché la famiglia Squinzi mi è sempre stata vicino. Ho tanta riconoscenza in loro. Poi è arrivato un punto in cui ha detto ‘ok, mi ha chiamato la Lazio e vado'”.Inzaghi?
“Con lui ho un rapporto buono ma è sempre un rapporto tra allenatore e giocatore, un rapporto che ogni giocatore deve avere col proprio allenatore. Quindi quindi c’è rispetto e ho molta stima, lui mi dà fiducia ed io cerco sempre di ripagarla”.La prima soddisfazione all’Inter?
“Lo sgambetto a Napoli. Sapevamo che c’erano già tanti punti di distanza, però non era insormontabile. Poi da lì abbiamo perso punti e adesso siamo lì a rincorrere il secondo posto e cercare di entrare in Champions perché per colpa nostra in campionato si sta facendo di meno”.Il derby?
“È sempre bello vincere il derby o vincere un trofeo con un derby. Sono belle sensazioni quando vinci, è quando perdi che è un disastro”.La Salernitana?
“A Salerno ci sarà una bolgia, abbiamo dimostrato che in campionato abbiamo perso con le piccole. La Salernitana è una buona squadra, gioca bene. Adesso sono tutte finali per noi perché sono tutte difficili. Abbiamo perso con l’Empoli, abbiamo pareggiato col Monza, abbiamo perso con lo Spezia… La partita di Salerno è come una finale, come tutto il campionato adesso”.