L’Inter domani scenderà in campo per il lunch match della trentunesima giornata di Serie A, nella sfida contro l’Empoli dell’ex Inter Paolo Zanetti.
L’Inter non dovrà fallire per evitare di perdere il treno Champions, ora che la qualificazione si è complicata in seguito alla restituzione dei quindici punti alla Juventus: sono ora cinque i punti che dividono l’Inter dal quarto posto, momentaneamente occupato dalla Roma.
Due giornate fa l’Empoli è già riuscito nell’impresa di conquistare punti a San Siro, grazie al pareggio a reti bianche ottenuto contro il Milan.
Le dichiarazioni di Zanetti in conferenza
Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore dei toscani durante la conferenza di presentazione, alla vigilia del match di domani:
Che reazione si aspetta dalla squadra dopo la sconfitta contro la Cremonese? Come glielo hanno dimostrato durante la settimana?
La reazione bisogna farla vedere in campo domani. Ci alleniamo sempre bene, non avevo avuto avvisaglie particolari. Bisogna dire che con la Cremonese abbiamo fatto la partita, siamo mancati nei primi quattro minuti. Poi chiaramente chi è nella nostra condizione può abbassare la cura del particolare. Non mi interessa ciò che fanno gli altri, coi punti che abbiamo non ci salviamo. Sarebbe un disastro inaccettabile non fare più punti, il nostro percorso finirà tra otto partite, oggi mi interessa che la squadra si concentri su se stessa. Domani dobbiamo fare una grande partita, affrontiamo una squadra molto forte ma questo è già successo altre volte. Si può fare solo se giochiamo al 100%.
Visti gli ultimi risultati in campionato dell’Inter, c’è qualche stimolo in più per i suoi ragazzi?
La partita è di stimolo per tutti. Già di per sé abbiamo motivazione ad affrontare una squadra che è semifinalista di Champions. Loro hanno le loro motivazioni, noi le nostre. Mi interessa che la squadra sia all’altezza, il nostro problema secondo me è nato post Napoli dove abbiamo perso sicurezze e abbiamo cominciato a rincorrere dei fantasmi. Queste partite, se non vengono affrontate con la giusta mentalità, sono molto pericolose. Dobbiamo crederci, abbiamo fatto punti a San Siro. Il risultato è figlio di tante cose, però è importante crederci sempre di potercela fare.
L’Empoli si adatta molto bene all’avversario che si trova di fronte. Che tipo di partita dobbiamo aspettarci domani?
Questa è una cosa normale, se vedete il Verona ha cambiato completamente modo di giocare. Cambiano gli avversari e strategicamente bisogna essere camaleontici. Altrimenti ti prendono le misure. Le partite hanno una loro storia, gli episodi spostano molto. A Cremona volevamo fare una certa partita, ma quando prendi gol dopo appena quattro minuti cambia completamente. Dobbiamo saper stare dentro vari tipi di partita, domani dobbiamo essere bravi nelle varie fasi perché l’Inter è la squadra che crossa e tira di più.
Caputo e Destro insieme in attacco?
Secondo me possono farlo quando Destro avrà una condizione fisica che glielo permette. Adesso Destro ha circa una mezzora nelle gambe, come avete visto sto cercando di buttarlo dentro piano piano.
Sulla possibilità di schierare Cambiaghi dal primo minuto:
Cambiaghi è un nostro punto di forza che sta cercando la sua forma migliore dopo un infortunio di quaranta giorni.
Sulla possibilità di tenere in mano il pallino del gioco a San Siro, contro l’Inter:
Non è la strada che ci piace o quello che ricerchiamo. Noi puntiamo sempre a impostare il gioco, ma dobbiamo saper stare dentro a certe partite quando ce lo impongono gli altri. Se ad esempio vediamo il dato nostro contro la Cremonese abbiamo avuto circa il 70% ma abbiamo tirato in porta. Quello che conta è la concretezza e dipende dalle caratteristiche dei giocatori che hai. Noi per principio cerchiamo di tenere il pallino, quando affrontiamo squadre del nostro livello siamo sempre noi a tenerlo. La partita di domani è l’esempio pratico, è inutile spiegare la forza che ha l’Inter. Possiede giocatori che qui giocherebbero titolari e da loro non fanno un minuto. Dobbiamo creare difficoltà all’Inter, questa settimana abbiamo fatto il pieno di umiltà e di cura dei dettagli.
Il fatto che le italiane stiano facendo molto bene in Europa dà maggior valore anche al resto del campionato?
Il campionato è difficile, spesso si valuta il suo valore in base ai campioni che ci sono. Probabilmente i migliori giocatori sono in Premier, ma il calcio non è solo tecnica. Ci sono tante componenti e gli allenatori italiani in questo sono maestri. Ecco perché stiamo facendo bene in Europa. Il percorso di tutte le squadre è stato meritato e questo dà lustro a un campionato che si tende a bistrattare ma che è molto difficile, in cui le piccole possono mettere in difficoltà le grandi. Ai tempi in cui giocavo non ti presentavi nemmeno contro l’Inter, adesso tutti possono vincere con tutti coi valori che hanno.