Inter-Milan è un grande classico del calcio italiano. La sfida di questa sera, dunque scriverà una nuova pagina di storia tra queste due squadre e soprattutto ci regalerà la prima finalista di Champions League.
Proprio riguardo il match di questa sera, ha parlato Marco Materazzi, ex difensore dell’Inter che nel 2010 ha vinto il Triplete con la maglia nerazzurra.
Intervistato ai microfoni di SkySport, l’ex numero 23 ha parlato così dell’euroderby:
“I milanisti dicono che possiamo perderlo solo noi? Vero. Quando giochi senza niente da perdere giochi tranquillo. La cosa fondamentale è che giochiamo in casa e dovremo partire forti, far capire che sono passati cinque sei giorni, ma devono subire la pressione di dover vincere a tutti i costi, quella potrebbe essere importantissima”.
La vigilia della semifinale contro il Barcellona
“Se avevo dormito prima di Barcellona? No, perché sapevamo di trovarci di fronte ad una partita importantissima. Sapevamo che andare lì a difendere il 3 a 1 fatto a Milano non sarebbe stato facile anche perché allora c’era la regola del gol fuori casa. Poi è stato espulso Thiago Motta e sembrava tutto insormontabile. Con l’unione e la volontà abbiamo cercato di portare a casa quella finale che avevamo meritato sul campo e quello ha fatto sì che la raggiungessimo”.
Come approcciare al match di questa sera
“Gestirla? Bisogna non tenerla sullo zero a zero perché basta una scintilla o un gol, un calcio piazzato per riaprirla e ci sarebbe più pressione e più difficoltà nel gestirla se si va in svantaggio. I nerazzurri stanno dimostrando di avere condizione e domani cercheranno di renderla una formalità. Me lo auguro, se lo sono meritati. Quando fai sette partite in CL senza subire gol penso che qualcosa di buono l’hai fatta. Non mi piace fare paragoni con l’Inter del passato ma preferisco la mia. Mi piacerebbe però vederla rivincere, spero che ci possano regalare un sogno insperato, diventerebbe ancora più bello. In quegli anni noi pensavamo di poterla vincere perché prima o poi la Champions doveva arrivare e se lanciavi in area 11 maglie, chiunque poteva fare la differenza”.