Inzaghi risponde a Guardiola: l’ha detto sul Manchester City

Alle 21:00 ha avuto inizio allo Stadio Olimpico di Roma Fiorentina-Inter, finale di Coppa Italia. Grazie alla vittoria finale la squadra di Milano alza la coppa per la nona volta nella propria storia, la seconda di fila dopo la vittoria della precedente edizione.

Partita terminata sul’1 a 2 grazie alle reti dei due argentini Nico Gonzalez e Lautaro Martinez, autore di una doppietta.

Inzaghi festeggia: “Abbiamo festeggiato la coppa dello scorso anno”

Simone Inzaghi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel post-partita di Fiorentina-Inter, finale di Coppa Italia, ai microfoni di Infinity:

Sono contento, abbiamo vinto una coppa che volevamo. Volevamo riconfermare quella dello scorso anno. Ora ci giochiamo la Champions League.

Siamo partiti sbagliando l’approccio, i ragazzi però sono stati bravissimi. Abbiamo battuto una squadra forte.

Lautaro? Bravissimo, sono molto soddisfatto.

Partita sofferta? Siamo partiti male, approcciamo in modo diverso. Abbiamo preso subito gol ma i ragazzi sono stati bravi a mantenersi uniti. Nel secondo tempo abbiamo perso lucidità e abbiamo sofferto. Bisogna fare i complimenti alla Fiorentina.

Le parole di Guardiola? Fanno piacere. Il City lo conosciamo, sappiamo cosa troveremo. È la squadra migliore d’Europa. La finale la giocheremo con entusiasmo, ma ora è giusto goderci questo trofeo importante. In campionato manca ancora qualcosa, poi penseremo alla finale.

Arriviamo al massimo? Dobbiamo recuperare. Faremo 20 partite in due mesi, è come se fossimo in missione. C’è stanchezza fisica e mentale, ma siamo consapevoli delle nostre capacità. Voglio ribadire i complimenti alla Fiorentina, faremo il tifo per loro in Conference.

Nessuna differenza tra il centrocampo dell’Inter e quello del City? Mancano 15 giorni e dobbiamo arrivarci nel migliore dei modi. Volevamo la finale. Anch’io ero più nervoso del solito. Quale centrocampo mi tengo? Il mio.

Dzeko o Lukaku? Lautaro per fare due gol non sta giocando sempre, si sta alternando. Fare 20 partite in due mesi non era mai successo a nessuno. Tutti ci stanno dando una mano.