Un fresco risveglio ed un’ottima giornata hanno accompagnato la sponda nerazzurra di Milano all’indomani del successo in Coppa Italia. In attesa della finale di Istanbul infatti, l’Inter è riuscita a centrare il secondo successo consecutivo nella coppa Nazionale, aumentando il proprio win-score a 2 titoli stagionali.
Saranno giorni interminabili in casa Inter in attesa della sfida al Manchester City, ma il gruppo nerazzurro è pronto ad affrontare tutto ciò nel migliore dei modi. In particolare, oggi è stato giorno di interviste per Romelu Lukaku, cui dichiarazioni in merito all’Italia e alla propria permanenza a Milano hanno rapidamente fatto il giro fra il tifo interista.
“La verità dietro il mio infortunio”, Lukaku racconta il lungo stop di inizio stagione
Fuori a partire da oggi su Prime Video la serie “One for All“, documentario che narra le vicende di tre giocatori cardine della Nazionale belga. Ovviamente incluso fra i partecipanti, Romelu Lukaku ha parlato del suo essere felice in Italia e della sua mancanza di motivazione in Premier League. Queste le dichiarazioni di “Big Rom” che, ancora in prestito dal Chlesea, potrebbe aver dato un grosso indizio in merito al proprio futuro:
“Sono felice e sto bene con me stesso, questa è la cosa più importante. Accetto chi sono senza dare peso a ciò che gli altri pensano di me. Spesso ripenso da dove sono venuto e non potrei essere più felice per ciò che sono diventato. Ho spesso commesso errori sul campo, ma allo stesso tempo credo di aver saputo rimediare”.
“In Inghilterra non ero più felice. Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa che mancava e che mi ha spinto ad andare via. La mia mente era altrove e sentivo di non riuscire ad evolvere me stesso. Per questo ho lasciato la Premier League pensando di andare nel posto in cui mi sarei sentito meglio: l’Italia. La mia famiglia sta bene qui ed io con loro”.
Lukaku ha poi spiazzato tutto il proprio tifo, rivelando la realtà dietro l’infortunio che lo ha tenuto ai box per gran parte della stagione:
“La gente non sa che mi sono rotto il tendine dei muscoli flessori della coscia, dietro al ginocchio, in allenamento prima della Cremonese. Per la prima volta in carriera sono rimasto fermo per ben 6 mesi ed ho riflettuto molto. Ho pensato a se fosse il caso di sottopormi ad una lunga riabilitazione per giocare più a lungo, se qualche giorno di riposo in più a settembre potesse farmi comodo. Quello che mi è successo mi ha lasciato tanti dubbi. Pensavo al mio corpo, al fatto che non volessi smettere di colpo a 33 anni per problemi fisici come il mio compagno Kompany. Peso 102 kg e gioco di sprint, non voglio rovinare il mio corpo o il mio modo di essere in campo”.