Svolta nel caso San Siro, l’impianto è intoccabile: come cambiano i piani del Milan

Non bisognerà aspettare il 2025 per conoscere le sorti future del Meazza, che a meno di sorprese, resisterà ancora per lungo tempo. I due club di Milano sono tornati a parlare con il sindaco Beppe Sala, senza abbandonare l’idea di andare avanti da soli e nel giro di poche settimane, Inter e Milan avranno la risposta definitiva per comprendere quale tipo di strada prendere il più presto possibile.

Il Meazza regge ancora

Secondo la Gazzetta dello Sport, al momento, la telenovela sulla questione stadio avviata nel 2019, non sembra avere fine e potrebbe nascondere ancora gran colpi di scena. Le rampe del secondo anello, costruite nel 1955 e dunque dopo 70 anni destinate ad avere il vincolo storico secondo la legge che si applica ai beni appartenenti al demanio pubblico, non potranno essere demolite per la creazione della nuova “Cattedrale”, come aveva più volte ripetuto Vittorio Sgarbi, sottosegretario dei beni culturali.

san siro stadio

Un’ipotesi era l’ammodernamento dello stadio in stile Real o Barcellona, senza però toccare il secondo anello, a cui però i due club si sono fermamente opposti, visto il prezzo troppo costoso per i lavori e l’esilio che i due team dovrebbero pagare nel corso delle ristrutturazioni.

L’idea del patron rossonero, Cardinale, è quella di costruire il nuovo stadio per il Milan in autonomia, anche se ci sono ancora discussione sull’eventuale luogo dove farlo nascere.

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