Roberto Gagliardini, ex centrocampista dell’Inter, ora in forze al Monza, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “La Gazzetta dello Sport”.
Il centrocampista ex Atalanta ha ripercorso un po’ gli ultimi anni in ombra sotto la gestione Inzaghi, periodo in cui ha delineato quello che sarebbe stato il suo futuro: “Viste le due ultime stagioni non mi aspettavo di continuare, volevo provare qualcosa di nuovo ma non ho rimpianti“.
Diverse sono stati i riferimenti alla Nazionale: il suo exploit e il conseguente passaggio dall’Atalanta all’Inter, infatti, ha permesso la convocazione di Antonio Conte. Questa esperienza, secondo lui, seppure abbastanza prematura l’ha fatto maturare umanamente e, sul piano mediatico, ha sentito una pressione diversa che ha saputo gestire.
Il periodo all’Inter: le critiche e il suo addio
Sotto la causa nerazzurra ha ricevuto diverse critiche ma la sua reazione è stata formativa: “Le critiche? Le prime volte mi hanno ferito un po’, ma ormai sono arrivato ad una maturità tale che quasi mi caricano. Negli ultimi due anni, paradossalmente nelle stagioni in cui ho reso di meno, sono cresciuto con il mio carattere. Gestisco meglio i periodi meno brillanti“.
Sul passaggio a Monza, invece, ha rilasciato alcune dichiarazioni su Adriano Galliani e sul rifiuto al Betis Siviglia: “All’Inter devo tanto, mi ha permesso di vincere. Il passaggio al Monza è stato necessario per la mia crescita dentro e fuori dal campo nonostante il Betis giochi l’Europa League. Galliani mi ha chiamato mentre ero in vacanza in Puglia, poi l’ho richiamato io appena uscito il calendario”.
In vista della sfida di sabato sera contro l’Inter ha dichiarato: “Arrivare al Meazza con un altro pullman, entrare in un altro spogliatoio… piccole cose che si faranno sentire ma in campo penserò solo al Monza“.